Addio a Peterson
geniale progettista
Il famoso designer statunitense è deceduto il 27 giugno in un ospedale di San Diego. Aveva 71 anni ed era malato di tumore. Centinaia le sue barche, tra le quali due “Luna Rossa”.
Martedì 27 giugno è deceduto a San Diego (California) Doug Peterson, uno dei progettisti che hanno segnato la storia della nautica moderna, soprattutto nel campo delle regate. Aveva 71 anni e da tempo combatteva contro un tumore. Una vita la sua, caratterizzata da una passione precoce ed esclusiva sia per il mondo della nautica che per il design; centinaia i suoi progetti, molti dei quali vittoriosi nelle più importanti competizioni d'altura e innumerevoli le collaborazioni con i più prestigiosi cantieri.
A imporlo all'attenzione internazionale fu nel 1973 il One Tonner “Ganbare” (10,43 m), una barca che usciva completamente fuori dagli schemi dell'epoca, piccola ma di forme veloci, molto leggera, con prua rotonda sotto, poppa tronca e un grande timone. In un'epoca dominata da progetti firmati da Carter e Stephens grandi, pesanti e larghi, una vera rivoluzione. La costruì (si dice con i soldi di una zia) in legno lamellare ed epossidica dormendo di giorno e lavorando di notte; uno stile di vita disordinato che gli valse il soprannome di “hippy designer”. Nell'esordio alla One Ton Cup di Porto Cervo, però “Ganbare” sbaragliò tutti gli avversari e non vinse (arrivò seconda) solo perchè l'equipaggio sbagliò un passaggio in boa.
Per il progettista, specializzato in fluidodinamica, fu l'inizio di un periodo molto fecondo con barche vincenti sui maggiori campi di regata internazionali; Peteron resta l'unico architetto ad avere vinto 4 delle 5 “Ton Cup Classes” in un solo anno (1975), nonché, insieme a Farr, ad aver piazzato un suo progetto vittorioso in 4 dei 5 campionati “level classes Ior”.
La sua impronta resta anche nella Coppa America, dove esordì nel 1992 progettando America3 di Bill Kock e nel 1995 disegnando il velocissimo Black Magic neozlendese che sconfisse gli statunitensi di Star and Stripes portando il trofeo in territorio kiwi. Nel 2000 fu poi Patrizio Bertelli a volerlo come progettista di Luna Rossa per conquistare l'Americ'as Cup, incarico che gli fu confermato dall'armatore toscano anche per l'edizione del 2003; una collaborazione quest'ultima che però terminò bruscamente, per via delle scarse prestazioni della barca e del rifiuto di Peterson di modificarne il progetto. Quest'anno il progettista statunitense era stato anche inserito nella “Hall of Fame” dell'America's Cup, la galleria dei personaggi che hanno contribuito a rendere famoso lo storico trofeo.
Peterson ha collaborato anche con molti dei più importanti cantieri internazionali disegnando tante barche da crociera. Suoi modelli sono stati realizzati tra gli altri da Baltic, Shipman, Bavaria, Jeanneau, Solaris, Grand Soleil, Jongert, Nauta e Barberis. Suo è anche il progetto di “Miranda”, l'Impala 40 della redazione di Bolina costruito dal Cantiere Navale 71. E anche per questo, gli tributiamo un saluto speciale. Peterson lascia 4 figli: Mark, Jamie, Laura e Julia.
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