Le indagini avviate dal Ministero degli affari, dell'innovazione e dell'occupazione neozelandese si sono concluse con la piena assoluzione: nessuna prova a sostegno degli illeciti di cui erano stati accusati i "kiwi"
Emirates Team New Zealand Limited (ETNZ) e America’s Cup Event Limited (ACE) sono stati scagionati dalle accuse di irregolarità finanziarie e gestione indebita di circa 3 milioni di dollari di fondi messi a disposizione dal Governo neozelandese per l'organizzazione del più grande trofeo velico del mondo.
Secondo una nota diffusa dal quartier generale dei "kiwi", infatti, l'indagine avviata dal Ministero degli affari, dell'innovazione e dell'occupazione (MBIE) non avrebbe rilevato alcuna prova a sostegno degli illeciti trapelati lo scorso mese di giugno da fantomatici informatori. Una voce che ha tinto di giallo la Coppa America e che è costata cara ai responsabili dell'organizzazione dell'evento licenziati in tronco subito dopo che l'ipotesi di scandalo è stata data in pasto ai media.
Il
rapporto redatto dai contabili forensi di Beattie Varley è stato lapidario: non vi è stato alcun illecito finanziario di qualsiasi natura.
Tutti soddisfatti dunque, Emirates Team New Zealand per non aver giocato sporco e non veder infangato il proprio nome e la Corona neozelandese per non aver buttato al vento ingenti somme di denaro.
“Con l'uscita di scena dei precedenti responsabili dell'organizzazione dell'evento – ha dichiarato l'amministratore delegato di ETNZ e ACE Grant Dalton – abbiamo intrapreso una revisione approfondita del nostro personale e incaricato professionisti esperti e rispettati per proseguire nell'organizzazione".
Archiviata la pratica, dunque, si procede con l'organizzazione dell'evento che a sei mesi dal via, tra i fermi imposti dalle indagini prima e dalla pandemia di Covid-19 poi, si annuncia in ogni caso una corsa contro il tempo.