Il velista italiano ha conquistato la quarta tappa della Ocean Race Europe battendo Biotherm. Decisive le condizioni instabili del Mediterraneo.
Ambrogio Beccaria ha conquistato la quarta tappa della Ocean Race Europe, interrompendo la serie di vittorie consecutive del team Biotherm. Il velista italiano, al comando di Allagrande Mapei, ha tagliato il traguardo di Genova alle 01:42:14 di mercoledì 3 settembre, coronando un ritorno a casa particolarmente significativo.
La tappa si è sviluppata su 600 miglia da Nizza attraverso le Bocche di Bonifacio fino al capoluogo ligure.
La regata ha messo a dura prova i sette equipaggi con condizioni meteorologiche instabili tipiche del Mediterraneo. Durante il passaggio notturno nei pressi dell'Isola d'Elba, Allagrande Mapei ha dovuto affrontare un'avaria al sistema elettrico che ha lasciato l'equipaggio senza strumentazione per un'ora intera.
Nonostante l'emergenza tecnica, il team italiano è riuscito a mantenere la leadership acquisita nelle acque corse. Yoan Richomme con Paprec Arkéa ha chiuso al secondo posto, seguito dal leader della classifica generale Paul Meilhat su Biotherm, relegato per la prima volta al terzo gradino del podio.
La vittoria assume particolare valore considerando che Beccaria era stato costretto all'abbandono della prima tappa a causa di una collisione con Holcim-PRB. Il successo genovese rappresenta quindi una rivincita sportiva significativa per il nostro.
La flotta ripartirà il 7 agosto per l'ultima tappa verso il Montenegro, una prova di 1.000 miglia che attraverserà un cancello di passaggio a Santo Stefano nell'Arcipelago della Maddalena prima del gran finale nella Baia di Boka.
«Abbiamo fatto subito un piccolo errore - ha dichiarato Beccaria - in una virata verso lo scoring gate, che ci è costato qualche metro prezioso. La discesa lungo la Corsica è stata complessa, con condizioni di bolina larga in cui la barca fatica un po’ a decollare. Ma poi, l’uscita dalle Bocche diBonifacio è stata semplicemente magnifica: abbiamo volato a 20 nodi di bolina, una sensazione mai provata prima. In Sardegna abbiamo navigato vicino ai luoghi dove ho imparato ad andare in barca: momenti davvero speciali, con amici e barche che sono venuti a salutarci».
«Ma il momento più critico è arrivato durante un lungo bordo verso La Spezia: senza energia a bordo avuto siamo rimasti completamente al buio, senza strumenti, senza connessione. Ho timonato di notte ‘alla cieca’ mentre Morgan cercava di risolvere il problema. Dopo più di un’ora, per fortuna, siamo riusciti a ripristinare tutto. Ed è stato incredibile scoprire che, proprio in quelle due ore al buio, avevamo superato i nostri concorrenti».
«L’ultima parte, nel Golfo di Genova, è stata molto tecnica, con continue transizioni e tanta tensione. Ma ce l’abbiamo fatta. E sì, poco prima dell’ultimo bordo ho preparato una bella pasta al pesto per l’equipaggio: ci voleva! Questa tappa, finalmente con vento, è stata una delle più belle. Navigare con queste barche in queste condizioni è davvero il massimo: tutto sembra più facile, anche con25 nodi!».