Ricorda l'affondamento del Vasa quello del cacciatorpediniere ribaltatosi il 21 maggio in Corea del Nord. Come il vascello di re Gustavo II Adolfo di Svezia, progettato per essere una delle più grandi unità navali da guerra del suo tempo e inabissatosi miserevolmente nel 1628 nel porto di Stoccolma immediatamente dopo il suo battesimo in acqua, la nave di 5.000 tonnellate voluta da Kim Jong-un come simbolo del prestigio e dell'autorità del regime, si è ribaltata su un fianco nel porto di Chongjin durante la cerimonia di varo. Secondo esemplare dopo il Choe Hyon varato con successo ad aprile a Nampo, la titanica unità giace ora per metà in acqua e per metà sul molo nascosta con teli dall'occhio indiscreto dei satelliti.

 

A seguito dell'incidente che il dittatore nord-coreano ha definito un "atto criminale" causato da "atteggiamenti lassisti" sono finite in manette quattro persone, tra cui il capo ingegnere dei cantieri navali, il capo dell'officina di costruzione, il vice direttore amministrativo e il vice direttore del dipartimento per l'Industria bellica del Partito dei Lavoratori.  Il fallimento sarebbe stato causato dal tentativo di utilizzare la tecnica del varo laterale su carrelli che viaggiano su rotaie, metodo complesso e poco comune scelto per l'inadeguatezza delle strutture portuali di Chongjin, normalmente utilizzate per navi cargo e imbarcazioni da pesca.