Decreto Sviluppo:
le norme sulla nautica
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Nel provvedimento adottato giovedì 5 maggio dal Consiglio dei Ministri sono presenti anche misure per il rilancio del diporto, dall'utilizzo delle aree portuali dismesse, alla semplificazione per la posa dei pontili galleggianti.
Anche la nautica da diporto è presente all'interno delle misure prese dal Governo con il Decreto Sviluppo varato giovedì 5 maggio. In particolare, secondo quanto dichiarato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, tra i provvedimenti adottati c'è la possibilità di utilizzare le aree portuali dismesse per la realizzazione di nuovi approdi e porti turistici ed è stato eliminato l'obbligo della licenza edilizia per la realizzazione dei pontili galleggianti, i quali già prevedono un'autorizzazione demaniale.
Inoltre è stato stabilito il riordino delle norme sulle concessioni portuali turistiche per dare uniformità all'intera materia, provvedimento che sarà adottato dopo il vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Semplificazioni sono state anche introdotte per il trasporto delle imbarcazioni classificate come "veicoli eccezionali" e per il noleggio e la locazione delle navi da diporto.
Non riguarda in particolare la nautica, ma l'utilizzo del litorale, invece, l'introduzione del "diritto di superficie" sulle spiagge in cui sono presenti chioschi e strutture turistiche, dove è stata portata a 90 anni la durata delle concessioni. Un periodo talmente lungo da configurare di fatto una privatizzazione delle coste. Una norma, infatti, già al centro di forti polemiche.
Il Decreto Sviluppo entra in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dovrà essere in seguito convertito in legge dal Parlamento.
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