“Difendiamo il mare”
Greenpeace alza le vele
Il 16 luglio salpa da Porto Santo Stefano (Gr) il tour dell'associazione ambientalista per verificare lo stato di salute del Mare Nostrum.
Come sta il nostro mare dopo il lockdown? L'inquinamento da plastica e microplastica è aumentato con il massiccio uso di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale? Per scoprirlo, ed effettuare un monitoraggio sull'impatto dei cambiamenti climatici nel pianeta blu giovedì 16 luglio l'associazione ambientalista Greenpeace salpa da Porto Santo Stefano (Gr) a bordo di Bamboo, il Baltic 51 messo a disposizione dalla Fondazione Exodus di Don Mazzi.
Il tour, dal nome “Difendiamo il mare”, toccherà le aree marine protette delle Cinque Terre, di Portofino e le zone più colpite dall'inquinamento della plastica, incluse le foci dei fiumi tra i quali Tevere e Arno. Un'attenzione particolare sarà dedicata al Santuario dei Cetacei per verificare le condizioni di questi preziosi cetacei la cui salute è spesso messa a rischio dalle attività umane. A occuparsi dei rilevamenti scientifici su Bamboo sarà un team di ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Ias) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova, del DiSVA (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente) dell’Università Politecnica delle Marche specializzati nello studio delle microplastiche e poi esperti di flora e fauna marina costiera del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita) dell’Università degli Studi di Genova e ricercatori dell’Istituto Tethys, esperti di cetacei.
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