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Fiumicino: sigilli
al nuovo porto


20-11-2012

La Guardia di Finanza il 18 novembre ha sequestrato il cantiere della struttura portuale costruita a costi inferiori al costo stimato e a scapito della sicurezza. Emessi sette avvisi di garanzia per frode nelle pubbliche forniture.

Fiumicino: sigilli
al nuovo porto

Una struttura portuale pericolosa, costruita in fretta e a risparmio per tenersi parte dei soldi pubblici stanziati per il progetto. Questo il risultato di un’indagine della polizia tributaria della Guardia di Finanza che il 18 novembre ha sequestrato il cantiere dell’area del nuovo porto turistico di Fiumicino (Roma). Il provvedimento, sollecitato dalla Procura di Civitavecchia, ha portato all’iscrizione di sette persone sul registro degli indagati, tra cui l’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone, titolare della società Acquamarcia, già arrestato il 5 marzo scorso per truffa aggravata ai danni dello Stato per il porto di Imperia. In questa nuova indagine l’ipotesi di reato è frode nelle pubbliche forniture. Secondo l’accusa infatti l’opera pubblica, del costo stimato di circa 400 milioni di euro, è stata realizzata con carenze tali da metterne a rischio la tenuta e la sicurezza con l’obiettivo di aumentare il guadagno dei lavori.



Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia tributaria, attraverso un articolato meccanismo di scatole cinesi, affidamenti e subappalti fuori da ogni regola, i lavori del cantiere venivano affidati a imprese riconducibili, direttamente o indirettamente alla società Acquamarcia con l’obiettivo di realizzare il nuovo porto a costi sensibilmente inferiori al prezzo stimato, il tutto a beneficio delle società del gruppo e a scapito della sicurezza e della qualità delle strutture realizzate, per un valore di 19,5 milioni. Oltre a Caltagirone, sono indagati i legali rappresentanti e i consiglieri delle società coinvolte e il direttore dei lavori.
 

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