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Flavia Tartaglini
ammaina le vele


07-02-2020

Il 6 febbraio, giorno del suo 35° compleanno, la campionessa italiana di windsurf ha comunicato il suo ritiro dall'attività agonistica.

Flavia Tartaglini
ammaina le vele

Scende dal windsurf Flavia Tartaglini, atleta di punta della vela italiana. La notizia del suo ritiro dall'attività agonistica, resa nota il 6 febbraio, è di quelle che spiazzano e suscitano tristezza, come avviene del resto ogni volta che un campione sportivo abbandona le scene. La Tartaglini saluta i campi di regata il giorno del suo 35° compleanno, a sette mesi dall'inizio delle Olimpiadi di Tokyo, appuntamento in cui molti speravano in una sua rivincita dopo la cocente delusione del 2016, quando ai Giochi di Rio de Janeiro due soli punti le costarono la medaglia. Ed è proprio dal ricordo di quell'esperienza che l'atleta romana è partita per spiegare la sua decisione: «Dopo Rio 2016 avevo voglia di rivincita, ho lavorato con questa motivazione in testa. Sono stati tre anni di sali e scendi di emozioni, il mio target era arrivare a fine 2019 e capire le potenzialità di puntare a una medaglia. Così alla fine mi sono guardata intorno: le rivali per il podio olimpico hanno quindici anni meno di me e il doppio della mia fame. E un'olimpiade per onore di firma non rientra nei miei piani. Ho preferito una scelta consapevole e tutta mia».

Nata a Roma nel 1985, la Tartaglini comincia a praticare sport fin da bambina; il suo approccio alla vela avviene con la classe Optimist, ma è il windsurf a folgorarla. Inizia l'attività agonistica a 15 anni, nel 2000, proprio l'anno che vede Alessandra Sensini vincere l'oro olimpico nella tavola a vela ai Giochi di Sydney. Notata fin da subito dai tecnici federali entra nelle squadre giovanili e poi nelle Fiamme Gialle. Inizia così una lunga carriera di successi ai campionati europei, ai Giochi del Mediterraneo, nel circuito di Coppa del Mondo e in quello dell'Eurosaf, una carriera brillante che la porta nel 2007 a entrare nella top ten mondiale. Poi l'esperienza alle Olimpiadi brasiliane dove arriva in piena forma e la consapevolezza di poter salire sul podio; aspettative frustrate da un pugno di ultimi bordi sbagliati. L'età, poi, a questi livelli si fa sentire, il fisico inizia a cambiare e anche il modo di vedere le cose. Spiega ancora la Tartaglini: «Il windsurf a livello olimpico è diventato professionismo esasperato. Gli atleti oggi iniziano da giovani a vivere questa esasperazione, ci crescono, sono preparati, è una vita che ti assorbe al cento per cento. Io, a 34 anni, ho sentito che la mia voglia si esauriva, non mi ritrovavo nell'ambiente nuovo, con tante atlete della mia età che avevano smesso. Poi ci sono stati vari problemi fisici, e l'ultimo infortunio al test event in Giappone ha accelerato la mia scelta, ragionata e consapevole. Oggi sono felice».

Anche se non più sui campi di gara, il futuro della Tartaglini non sembra comunque lontano dallo sport. L'atleta romana continuerà a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, oltre a frequentare un corso di management olimpico alla Scuola dello Sport del Coni. In attesa che il suo talento e la sua lunga esperienza venga messa a disposizione delle nuove generazione, Flavia si congeda con qualche consiglio alle colleghe e un abbraccio ai tifosi: «Inizia un nuovo capitolo della mia vita, come persona e donna, non più da atleta. Mai come in questo periodo penso a Rio 2016, e mi accorgo di quanto lo sport possa essere spietato, conta solo la medaglia. Eppure voglio lanciare un messaggio a tutti gli atleti e le atlete: siate voi stessi con i vostri sogni e obiettivi, continuate a divertirvi, a prendervi un po' in giro, in mezzo a tanta fatica. Il metodo perfetto non esiste. Grazie a tutti i tifosi a chi mi ha sempre sostenuto e a chi mi ha fatto volare sull’acqua... e sempre forza Italia!».

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