aprile2025
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Forte vento sull'Europa
ma non è un uragano


17-02-2022

Il vecchio continente è attraversato da una importante depressione che porta venti con raffiche che vanno dai 32 nodi di Glasgow ai 60 di Mosca. Condizioni non del tutto inusuali e non riconducibili ai fenomeni che interessano i tropici

Forte vento sull'Europa
ma non è un uragano
L’intensa fascia perturbata correlata alla situazione sinottica in atto pilotata da un ramo della corrente-getto presente attualmente sull’Europa centro-settentrionale e, in superficie, da una profonda depressione (minimo 964 hPa) sull’estremo lembo nord-orientale del continente europeo, causa nelle aree suddette delle forti correnti occidentali.
La figura accanto indica, in blu, il ramo della suddetta corrente-getto, la quale, nella sua parte orientale, possiede una zona prona allo sviluppo delle depressioni. 
 
Un intenso fronte freddo, che si manifesta soprattutto in venti forti, si muove rapidamente verso Est Sud-Est. L’Italia è interessata, attualmente dalla coda del fronte caldo associato al sistema perturbato. Le ultime osservazioni meteorologiche aeroportuali, sotto il profilo del vento, proveniente da Ovest Sud Ovest, mostrano: Glasgow, 32 nodi; Amsterdam, 32 nodi, raffica massima prevista 55 nodi; Berlino, 40 nodi, raffica massima prevista 55 nodi; Francoforte 17 nodi raffica massima prevista 45 nodi; Varsavia, 19 nodi, raffica massima prevista 55; Suceava (Romania), 21 nodi raffica massima prevista 30 nodi; Mosca, 32 nodi, raffica massima prevista 60 nodi da Sud Sud-Est.
 
Questa situazione generale, nel suo insieme, non interesserà l’Italia e tenderà gradualmente ad allentarsi entro la prossima domenica-lunedì. Si tratta, nel complesso, di un forte sistema perturbato che non può definirsi uragano, come molti media si ostinano a fare, termine proprio delle perturbazioni tropicali. Né si tratta di condizioni del tutto inusuali, tipiche dell’approssimarsi del termine delle stagione invernale nell’emisfero boreale (con il 1° del mese di marzo prossimo, si entrerà, climaticamente, in primavera).
Ciò che interessa, semmai, è la frequenza nel verificarsi di situazioni analoghe: parametro che, con il suo aumento, è caratteristico dei cambiamenti climatici. 
 
Gian Carlo Ruggeri
(Meteorologo)

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