aprile2025
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Jacques Vabre:
transatlantica partita!


07-11-2005

Trentasei equipaggi partecipano alla settima edizione della traversata da Le Havre (Francia) a Salvador de Bahia (Brasile). In gara anche Giovanni Soldini con Vittorio Malingri su "Tim Progetto Italia" e Cecilia Carreri a bordo di "Mare Verticale".

Jacques Vabre:
transatlantica partita!
Tra sabato 5 e domenica 6 ottobre trentasei imbarcazioni, divise nelle classi Imoca (monoscafi di 50 e 60 piedi Open) e Orma (multiscafi di 60 piedi) hanno preso il via per una delle più entusiasmanti avventure veliche del panorama internazionale: la Transat Jacques Vabre. La manifestazione, transoceanica riservata a due persone di equipaggio e con meta Salvador de Bahia, in Brasile, è articolata in due percorsi: 4.400 per i monoscafi di 50 e 60 piedi Open e per i multiscafi di 50 piedi e una 5.500 miglia per i multiscafi di 60 piedi Orma. Questi ultimi infatti, prima di fare rotta verso Salvador de Bahia, passato l'equatore, dovranno lasciare a dritta l'isola di Ascensione. Tra gli skipper in gara molti volti noti, come Jean Le Cam, Marc Thiercelin, Roland Jourdain in coppia con la skipper inglese Ellen MacArthur, Jean Pierre Dick insieme a Loïck Peyron, l'inglese Mike Golding, ma anche Giovanni Soldini e Vittorio Malingri a bordo del trimarano "Tim Progetto Italia". I due sono l'unica coppia interamente italiana in gara nella Transat Jacques Vabre. Amici sin dall'infanzia i navigatori si sono trovati schierati sulla linea di partenza il 6 novembre insieme ad altri nove multiscafi Orma (lunghezza 18,28 m) e a 6 della classe 2 (15,24 m). La regata presenta molte difficoltà: «La prima - ha spiegato Soldini in una conferenza stampa svoltasi a Milano lo scorso 20 ottobre - sarà uscire dalla Manica e poi dal golfo di Biscaglia. La situazione tipica che potrebbe presentarsi è una depressione con fronte freddo da Sud Ovest con il problema in più di avere terra sottovento - ha spiegato Soldini alla presentazione. Poi dovremo cercare di raggiungere velocemente ed attraversare il più a Ovest possibile l'equatore, e in seguito intercettare l'Aliseo. Superata l'isola di Sant'Elena, seguire la rotta verso il Brasile sarà come correre in autostrada e potremo spingere sull'acceleratore». Per affrontare la Transat, meglio conosciuta come Rotta del Caffè, Tim Progetto Italia è stata prepararata meticolosamente e ha subito alcune modifiche alla postazione del timoniere, al peso (ridotto da 5.900 kg a 5.600), al boma, al sistema di sollevamento della deriva e a quello di gestione dei verricelli, alla posizione delle sartie. Inoltre la superficie velica è aumentata grazie ad una randa di nuovo disegno e a un gennaker che sfiora i 300 metri quadrati. «Insomma - ha sottolineato Soldini - partiamo agguerriti. Nel 2003 siamo stati i primi ad uscire dalla Manica lasciando dietro tutta la flotta dei multiscafi e raggiungendo la velocità di 38 nodi, ma poco dopo abbiamo dovuto ritirarci per un'avaria. Per far sì che stavolta vada tutto bene, negli ultimi mesi abbiamo davvero lavorato duro». Circa 15 giorni il tempo previsto per arrivare al traguardo: il record dei multiscafi sulla rotta che prevede come boa l'isola di Ascension (come in questa sesta edizione) è stato fissato da Franck Cammas e Steve Ravussin con Groupama in 14 giorni 9 ore e 03 minuti. Ma quella di Soldini e Malingri non è l'unica partecipazione italiana alla Jacques Vabre. La vela del Belpaese è rappresentata anche tra i 60 piedi Imoca da Mare Verticale di Cecilia Carreri. Singolare la scelta di quest'ultima che, dopo anni di "gavetta" sui Mumm 36, affronta alla sua prima esperienza oceanica, assieme al francese Joe Seeten. «Ho deciso - ha rivelato la navigatrice italiana - di conoscere l'oceano così. Cercavo una barca che fosse la logica prosecuzione dei Mumm 36. Ho cominciato a frequentare la Rochelle e Les Sables D'Olonne e sono rimasta scioccata dagli Open 60. Ho sentito una profonda continuità tra le mie esperienze e queste barche, che riflettono il mio modo di vedere e pensare la navigazione». "Mare Verticale" non ha sponsor, è il sogno di una skipper che si realizza. La barca è un disegno Finot-Conq del 1998, ex Somewhere di Marc Thiercelin ed ex Arcelor Dunkerque di Joe Seeten. (Rossella Malaspina)

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