testataluglio2025
Il portale pratico del mare sabato, 13 settembre 2025

La Transat Jacques Vabre
ai blocchi di partenza


31-10-2013

Domenica 3 novembre salpa dal porto francese di Le Havre il primo dei tre scaglioni della flotta di questa regata atlantica in doppio. Gli altri seguiranno il 5 e l’8. L’arrivo è a Itajaí in Brasile. In gara anche una pattuglia di italiani.

La Transat Jacques Vabre
ai blocchi di partenza

Riflettori puntati sulla “Transat Jacques Vabre”, la regata atlantica in doppio che salpa domenica 3 novembre dal porto francese di Le Havre per raggiungere la città di Itajaí in Brasile. Sulla linea del via, questa classica competizione d’altura che si disputa ogni due anni e  festeggia nel 2013 la ventesima edizione, schiera infatti una flotta di alto livello con i maggiori protagonisti della vela oceanica (da François Gabart e Michel Desjoyeaux, a Vincent Riou, Tanguy De La Motte e Bernard Stamm) e anche una pattuglia di agguerriti velisti italiani.

Quattro le classi in gara, con due monoscafi e due multiscafi. Nei primi la più affollata è quella dei Class 40 (12,18 m) con 25 concorrenti, gli Imoca (18,28 m) schierano invece 10 equipaggi. Per i multiscafi a scendere in acqua sono invece 6 Multi 50 (15,24 m) e 2 Mod 70 (21,20 m).
Gli italiani sono presenti nei Class 40 con Pietro d’Alì e Stefano Raspadori su “Fantastica” e con Gaetano Mura e Sam Manuard a bordo di “Bet1128”. Alessandro di Benedetto con Alberto Monaco partecipano invece su “Team Plastique” tra gli Imoca, mentre Andrea Mura è in coppia col francese Gilles Lamiré su “Rennes Metropole” tra i Multi 50.

Considerate le differenze tra le imbarcazioni che partecipano alla regata sono previste tre partenza differite. I primi a lasciare il porto atlantico di Le Havre il 3 novembre saranno i monoscafi (Class 40 e Imoca), quindi martedì 5 sarà la volta dei trimarani Multi 50 e venerdì 8 dei Mod 70. E proprio quest’ultimi, tra i monotipi più veloci del circuito d’altura, saranno invece i primi a essere attesi al porto brasiliano di Itajaí; a coprire il percorso atlantico di 5.450 miglia dovrebbero infatti impiegare non più di una dozzina di giorni. Molto dipenderà dalla condizioni meteorologiche e le conseguenti scelte tattiche. Una volta superato il temibile Golfo di Biscaglia, infatti, la flotta dovrà valutare come superare gli arcipelaghi di Madeira e delle Canarie, ma soprattutto come attraversare il “poit au noir” equatoriale, l’insidioso regno delle bonacce.

© Riproduzione riservata

Link: