L'isola di Ponza
blocca i diportisti (all'ancora)
Con un'ordinanza del 15 luglio il sindaco vieta la discesa a terra a chi staziona alla fonda, salvo gravi motivi. Via libera, invece, per chi paga l'ormeggio.
L'isola di Ponza è presa d'assalto dai turisti, ma a dare fastidio sembra siano solo i diportisti. E in particolare quelli che non pagano l'ormeggio. Con un'ordinanza (n. 79) del 15 luglio il sindaco Franco Ferraiuolo ha infatti vietato lo sbarco a equipaggi ed ospiti delle unità da diporto alla fonda nelle acque circostanti il territorio del Comune “salvo per comprovati motivi di urgenza, di salute o di forza maggiore da comunicare subito alle forze dell'ordine”. Praticamente un'avviso di sfratto, per le tante unità che stazionano in questo periodo intorno l'isola. Tante, ma certamente non migliaia come i turisti che arrivano con i traghetti e affollano vie e spiagge dando luogo spesso anche a episodi di teppismo come riportano le cronache. Ma che evidentemente alimentano un cospicuo giro di affari.
Ai diportisti alla fonda, invece, l'ordinanza consente nei casi di emergenza lo sbarco col tender solo in 2 punti controllati, dalle ore 8 alle 10,30 e dalle 19,30 alle 24, e le persone devono essere sottoposte alla misurazione della temperatura corporea. Chi è trovato con febbre pari o superiore ai 37,5 grandi non potrà scendere a terra. Prima di atterrare col tender, inoltre, bisognerà contattare telefonicamente un addetto per avvisare dell'arrivo. Un vero percorso a ostacoli.
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