Lo skipper di Luna Rossa contesta l'elettronica difettosa "imposta" dal defender a tutti i team in gara. Ma la Giuria internazionale non accoglie la protesta
Dopo il black out che il 9 settembre ha reso di fatto ingovernabile l'AC75 di Luna Rossa costandogli la squalifica nel match con Alinghi, Jimmy Spithill si toglie il sassolino dalla scarpa e solleva dubbi sull'affidabilità dell'elettronica fornita a tutti i team dal defender Emirates Team New Zelealand.
"È un precedente inedito – ha dichiarato il timoniere – la fornitura di un software di regata unificato, e i bug nel sistema dei Kiwi sono stati molteplici".
L'elettronica in questione non è un semplice optional, ma il cuore pulsante degli AC75 necessario a gestire la barca durante l'assetto di volo (Flight Control System, FCS) e mantenere lo scafo in full foiling.
La natura esatta dell'avaria riscontrata a bordo di Luna Rossa non è stata divulgata, ma fonti vicine al team parlano di un "blocco totale" del FCS, che ha reso l'AC75 ingovernabile a velocità elevate.
Così non solo il risultato della regata è stato compromesso, ma si sono create "serie preoccupazioni per la sicurezza", con l'equipaggio costretto a navigare attraverso la flotta degli spettatori a velocità sostenuta, privo del controllo fornito dal sistema elettronico.
Per questa ragione l'11 settembre il team italiano ha presentato una protesta ufficiale alla Giuria internazionale:
“Durante la regata 29 - recita il reclamo - il software FCS fornito al nostro AC75 ha subito un errore irreversibile che ha causato l’incapacità dell’equipaggio di far funzionare la barca. Crediamo che ciò sia dovuto all’azione di una terza parte, cioè il fornitore del software difettoso. Questo incidente ha influenzato materialmente l’esito della gara non permettendoci di usare l’FCS e quindi di prendere il via alla gara. Ha anche creato un serio problema di sicurezza impedendo il controllo della barca”.
La protesta è stata poi respinta dalla giuria che si è trincerata dietro tecnicismi regolamentari. La decisione dei giudici si fonda infatti su una sottile interpretazione delle Racing Rules of Sailing - America's Cup (RRSAC), che non prevedono esplicitamente un processo per questo tipo di reclamo.
D'altro canto, viene da chiedersi, si sarebbero potute riscrivere le regole del circuito in questa fase cruciale della gara?
Luna Rossa torna così ai box a testa bassa, ma la controversia solleva interrogativi più ampi sull'evoluzione della Coppa America. La decisione di fornire un sistema elettronico unificato, presumibilmente indirizzato a livellare il campo di gioco, sembra aver prodotto l'effetto opposto. A beneficio, direbbero i più maliziosi, di defender e Challenger of records.
Mentre la Louis Vuitton Cup prosegue, con Luna Rossa che si dovrà impegnare a recuperare terreno, la polemica sollevata da Spithill si proietta oltre questa edizione dell'America's Cup. Il dibattito sul delicato equilibrio tra innovazione tecnologica e integrità sportiva è destinato ad intensificarsi, ponendo nuove sfide per gli organizzatori che dovranno quanto meno rimettere mano al regolamento di gara.