L'UE lancia un piano
per la Blue Economy
Nell'ottica di un Green Deal la Commissione Europea ha presentato le linee guida per una transizione ecologia che punta alla tutela del mare e al rilancio economico.
Il mare rappresenta una enorme risorsa, sia per l'Italia che per l'Europa. In un futuro che si immagina sempre più verde e decarbonizzato la Ue il 17 maggio ha proposto un piano di transizione per un'economia del mare sostenibile, puntando su porti verdi, energie rinnovabili e sistemi di pesca innovativi e a minor impatto ambientale. Secondo i dati l'economia del mare del Vecchio Continente vale 650 miliardi l'anno e impiega 4,5 milioni di lavoratori. Un indotto importante che tuttavia può essere incrementato con il ripristino degli ecosistemi marini, obiettivo quest'ultimo raggiungibile con l'impiego di tecnologie d'avanguardia e con politiche di sviluppo che aiutino le imprese rispettose dell'ambiente.
Le linee guida della Commissione Europea forniscono indicazioni su come benificiare dei programmi e finanziamenti comunitari per progetti di decarbonizzazione, della salvaguardia degli ambienti e della biodiversità marina e costiera. Un programma che abbraccia tutta la “filiera del mare”, dai pescatori al turismo, dalle società di trasporto ai porti turistici e ai cantieri navali. Per quanto riguarda l'acquacoltura, il piano 2021-2030 prevede un incremento della capacità produttiva del settore, infatti sul 25 per cento del prodotto ittico da allevamento consumato dagli europei, solo il 10 per cento è prodotto nel Continente. Sul piano dei consumi marittimi, nelle prossime settimane sarà presentato un nuovo piano di tagli alle emissioni da navi. Altro pilastro importante è legato all'energia pulita: secondo i programmi di sviluppo europeo entro il 2050 un quarto dell'energia consumata nell'Unione Europea dovrà essere prodotta in mare con impianti galleggianti eolici e termici, e da sistemi che sfruttano onde e maree. Infine saranno intensificate le iniziative anti inquinamento e di lotta all'uso delle plastiche, l'attivazione di economie circolari e la protezione di almeno il 30 per cento delle acque europee.
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