Mar Rosso: "pastura" illegale dietro gli attacchi mortali degli squali
L'attacco da parte di uno squalo tigre che il 29 dicembre è costato la vita al romano Gianluca Di Gioia, mentre faceva snorkeling a Marsa Alam, svela un retroscena inquietante: i predatori sarebbero attirati verso le zone turistiche dalle carcasse animali gettate in mare illegalmente dalle navi cargo durante il trasporto di bestiame. In particolare quello di ovini e bovini destinati alle celebrazioni dell'Eid al-Adha, la cosiddetta "Festa del sacrificio", per la quale ogni anno vengono abbattuti oltre 10 milioni di capi. Secondo il biologo Fabio Siniscalchi, presidente di Oceanus Research Group che da decenni studia il comportamento degli squali nel Mar Rosso, sarebbe proprio questa "pastura" involontaria ad aver modificato le abitudini dei predatori, spingendoli a cercare cibo vicino alle coste. Dal 2022, infatti, nonostante le severe misure di controllo introdotte dalle autorità egiziane, si sono verificati quattro attacchi mortali nell'area.
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