Si chiude la partnership tra l'azienda di Milano e lo skipper fiorentino che punta comunque al prossimo Vendée Globe con un progetto competitivo
A conclusione dell'ultimo Vendée Globe che Giancarlo Pedote ha chiuso a metà classifica,
avevamo scritto "appare evidente che se il nostro vorrà replicare nel 2028 dovrà farlo con una nuova barca, adeguata alle sue indiscusse capacità".
"Nuova barca" significa però ripartire da zero, o quasi, quindi budget ben più sostanziosi di quelli necessari a seppure importanti miglioramenti di un modello preesistente. Lo storico Open 60 di Pedote, è un progetto Vplp che risale al 2015 e 10 anni in una classe in cui l'evoluzione progettuale è parte stessa della sfida, sono davvero troppi. Nel tempo Giancarlo ha sottoposto il suo 18 metri a una ampia gamma di modifiche: dal profilo della prua che è stato stondato rispetto all'originale, ai foil che sono stati via via aggiornati con tutti i rinforzi strutturali annessi.
Pedote unico italiano in gara dai tempi di Alessandro di Benedetto (2013), nel 2020 è arrivato 8°, nel 2024 22°. Una china "calante" (per quanto più che dignitosa) dovuta soprattutto alle prestazioni limitate della barca rispetto alle impressionanti accelerazioni di cui sono capaci gli Imoca di ultima generazione. E non di meno per il nostro hanno inciso avarie riscontrate a bordo nell'ultimo giro del globo in solitario: la prima a cedere è stata la vela di prua nei Doldrums, poi è seguito il motore entrobordo all'altezza di Point Nemo e infine il timone di sinistra prima del passaggio di Capo Horn.
Insomma per Giancarlo era arrivato il momento di rilanciare con un progetto più ambizioso che Priysmian, il suo storico sponsor, non ha però ritenuto strategico finanziare chiudendo una partnership tra le più longeve della vela sportiva italiana. La notizia è stata diffusa il 24 giugno dallo stesso Pedote in una breve nota nella quale si legge: "Dopo 18 anni di collaborazione ricca di successi, Prysmian ha deciso di concludere la nostra partnership". E dopo sentiti ringraziamenti aggiunge: "Oggi chiudo questo capitolo con gratitudine, pronto ad affrontare nuove sfide e abbracciare le avventure che verranno, con l'obiettivo primario di presentarmi alla partenza del Vendée Globe 2028 con un progetto competitivo".
Il che lascia presagire che il navigatore fiorentino, quarto italiano nella storia ad aver concluso il cosiddetto Everest della vela (dopo Simone Bianchetti, Pasquale De Gregorio e il già citato Alessandro di Benedetto), abbia già un coniglio da estrarre dal cilindro. Incrociamo le dita.