Il lungometraggio in libera visione racconta la realizzazione del sogno di un neofita che dal nulla ha costruito la sua barca arrivando 3° alla Globe 5,80 Transat del 2023
Il Globe 5.80 è una barca da regata oceanica di appena 5.80 metri disegnata dall’architetto polacco Janusz Maderski su richiesta di Don McIntyre, l'australiano a cui si deve anche la rinascita della Golden Globe Race (giro del mondo senza scalo e in solitario) e della Ocean Globe Race (periplo del globo in equipaggio e a tappe).
A questa categoria di barche lillipuziane, la McIntyre Adventures ha riservato la Globe 5,80 Transat, transatlantica in due tappe da Lagos (Portogallo) ad Antigua (Caraibi) con scalo intermedio a Lanzaronte (Canarie) e il Mini Globe Race, giro del mondo a tappe con partenza e rientro in Portogallo (e scali a Canarie, Caraibi, Panama, Tahiti, Tonga, Fiji, Mauritius, Città del Capo e St. Helena) al via il prossimo 23 febbraio.
Questi micro-bolidi oceanici, con linee studiate per l'autocostruzione in compensato marino sono barche decisamente alla portata sul versante economico. I piani costano appena 300 euro e per avere la barca pronta al varo si stima un budget compreso tra 12.000 e 25.000 euro. Ne abbiamo scritto diffusamente su Bolina 2 nell'articolo Mini 5.80, è bello e funziona!.
L'appetibilità di questo progetto, ha instillato in molti la sete di avventura e ha consentito a chi già sognava i grandi orizzonti di poter lanciare la propria sfida senza eccessivi sacrifici. Finora sono oltre 225 le unità costruite o in costruzione (tra le quali anche Bandolero dell'italiano Marco Buonanni) mentre si sono già svolte due edizioni della Globe 5,80 Transat: la prima vinta nel 2021 dallo svizzero Etienne Messikomme, seguito dal ceco Michal Krysta e dallo stesso Don McIntyre; la seconda conquistata nel 2023, dal californiano Jack Johnson con alle spalle il connazionale Michael Moyer e il britannico Keith Oliver.
Ed è a quest'ultimo, padre di famiglia che come tanti ha costruito il suo Globe 5,80 nel giardino di casa, che è dedicato il documentario Meraki ora in libera visione su Youtube e qui incorporato a fondo pagina.
Il lungometraggio diretto da Robert Edmonds (cugino di Olivier) segue il percorso dello skipper inglese dalla decisione iniziale fino al completamento della traversata oceanica. Nonostante la mancanza di esperienza nella carpenteria navale e nella vela d'altura in solitario, Oliver ha affrontato numerose difficoltà tecniche e finanziarie ed è riuscito nell'impresa costruendo l'imbarcazione in poco più di un anno (da aprile del 2022 a ottobre del 2023).
Con solo un'ora di navigazione alle spalle, l'audace velista ha quindi trasportato Meraki, la sua imbarcazione, fino a Lagos, in Portogallo da dove è partito per affrontare le 600 miglia di qualificazione necessarie per partecipare alla Globe 5,80 Transat. Sempre da Lagos ha poi mollato gli ormeggi il 25 novembre 2023 per la sua grande avventura oceanica che si è conclusa con un eccezionale terzo posto a poche ore di distanza dal vincitore.
“La barca – ha dichiarato l'autore della pellicola – era un po’ come una conchiglia; nessuna comodità. La sua cuccetta era un pezzo di gommapiuma acquistato su Amazon (Keith non aveva il budget per la tappezzeria) e non aveva un cuscino che ha preso in prestito da casa di un amico. Durante le qualifiche stava ancora cercando di preparare la barca. Tutti gli altri marinai partecipanti erano esperti. Meraki non era equipaggiato come le altre barche. Keith non ha mai realmente navigato in mare aperto o in solitario, eppure eccolo qui".
Il documentario Meraki offre uno sguardo intimo sul processo di costruzione della barca e sulla traversata atlantica, evidenziando la determinazione di un uomo comune nel perseguire un sogno apparentemente irraggiungibile.
Da vedere ssolutamente (attivando i sottotitoli!).