testataluglio2025
Il portale pratico del mare lunedì, 11 agosto 2025

Meteo impazzito
o cause prevedibili?


19-11-2013

I fenomeni atmosferici inusuali con i quali sempre più spesso ci confrontiamo non hanno origini misteriose, ma dipendono dal comportamento dell’uomo.

Meteo impazzito
o cause prevedibili?

Numerosi tornado nel mid-west degli Stati Uniti, estremamente dannosi e numericamente inusuali nell’attuale stagione autunnale. Nel Mediterraneo un autunno caldo–umido che somiglia a una primavera avanzata. Oggi, sull’Italia, un’area depressionaria che insisterà sull’Europa centro occidentale e sul Mediterraneo per diversi giorni e che ha prodotto precipitazioni abbondanti sulla Sardegna, con tutti i danni che ha comportato, e rimarrà ancora attiva, perché profonda ed estesa fino ai limiti dell’atmosfera meteorologica. È tutto spiegabile, attualmente, dal punto di vista tecnico-meteorologico.

Meraviglia, però, il fatto, che ancora qualcuno continui a sostenere che non si può parlare di cambiamenti climatici in atto, non considerando che quanto avviene a scala globale abbia qualcosa di inusuale. Anche l’attuale Conferenza sul Clima, tenuta a Varsavia, si svolge in un contesto d’ incertezza e in un ambito decisionale relativo a un “nulla di fatto”, sostenendo, fra l’altro, che il problema più pressante sia la crisi economica: problema, certamente, quest’ultimo, di primaria importanza, perché davanti ai nostri occhi in maniera drammatica, segnatamente nel nostro Paese, e richiedente soluzioni improrogabili.
Si tenga presente, però, che gli effetti dei  cambiamenti climatici, seppur distribuiti nel tempo in modo relativamente più lento, sono altrettanto drammatici e potrebbero esasperare (come in gran parte già avviene) le difficoltà economico -sociali già esistenti.  E in questo contesto l’uomo ha la sua parte di vitale importanza: con le sue attività immette nell’atmosfera, in vari modi, sempre più energia: l’atmosfera–prima o poi si satura e trasforma, tendendo la natura all’equilibrio, il surplus in maggiore attività meteorologica.

Si faccia una semplice considerazione: le nubi del tipo “Cirri” si trovano a un’altezza di circa sei-sette chilometri; la Troposfera (atmosfera meteorologica) si trova in autunno–inverno, sul Mediterraneo, in media a 8-9 chilometri d’altezza: al di sopra di vi è la Tropopausa (strato sottile) e poi la Stratosfera. In questa sottile pellicola d’aria (a scala stellare sarebbe come considerare un’arancia rivestita della pellicola salva–alimenti) l’uomo immette tutto ciò che può, particolarmente dall’inizio della rivoluzione industriale.
(Nella figura, la carta prevista a 5500 m circa, per le ore 1800 UTC di domenica 24 novembre, dove si nota la bassa pressione in quota, ancora presente).
Gian Carlo Ruggeri
(Meteorologo)

© Riproduzione riservata