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Meteo: quelle raffiche di vento
anomale per intensità e durata


30-10-2018

I violenti fenomeni atmosferici che stanno flagellando la Penisola sono dovuti anche a un autunno con temperature superiori alla media. Uno squilibrio che il sistema Terra-atmosfera tende a correggere.

Meteo: quelle raffiche di vento
anomale per intensità e durata

Il maltempo che ieri si è abbattuto sull’Italia ha causato vittime e una lunga serie di gravi danni. Il vento soprattutto si è presentato con un’intensità non comune, in particolare nel regime di raffica che ha raggiunto valori inusuali nella durata del fenomeno, anche questa inusuale.
Ne ha risentito lo stato del mare, per il quale la durata insieme al fetch è un parametro fondamentale nella creazione del suo stato di moto, il quale ha raggiunto valori di 7-8 (il massimo è nove), con correlate fortissime mareggiate sulle coste esposte. Questi i valori registrati nelle principali stazioni meteorologiche
- Roma-Urbe. raffiche fino a 42 nodi da 140° - 150°;
- Roma-Fiumicino, raffiche fino a 50 nodi da 130°, con inizio del regime di raffica dalle 0620 UTC;
- Roma-Ciampino raffiche fino a 55 nodi da 130° con inizio del regime alle 0220 UTC;
- Venezia (dove si é verificato il fenomeno dell’acqua alta), raffiche fino a 40 nodi, da 140°;
- Monte Argentario, raffiche fino a 48 nodi da 150°;
- Genova, raffiche fino a 64 nodi, da 140° (vento medio alle 1850 UTC 140° 49 nodi);
Cagliari-Elmas, raffiche fino a 38 nodi, da 230°.
A cosa è dovuta questa situazione? Una carta in quota (250 hPa, 10 Km circa di altitudine), alle 1200 UTC del 29 novembre ci mostra una profonda bassa altitudine della superficie isobarica, centrata sul mare delle Baleari, struttura che si ripete fino a quote più basse, fin sulla superficie, dove vediamo una bassa pressione con un forte gradiente barico. Un intenso flusso freddo sul Nord Africa occidentale ha anche determinato un forte scorrimento d’aria calda e instabile sul Mediterraneo.
Sempre sulla stessa carta in quota si osserva un ramo della corrente-getto che interessa il Tirreno, elemento importante, quest’ultimo che ha “diretto” tutta la situazione del tempo.
È “normale” tutto questo? Diciamo subito che nella climatologia del Mediterraneo, nel corso degli ultimi 30 anni, si sono verificati episodi simili, seppure scarsamente frequenti: quello che colpisce è, come accennato, la durata del regime di raffica e la sua intensità, piuttosto raro. Dobbiamo considerare che proprio nel Mediterraneo  stiamo assistendo a un autunno con temperature superiori alle medie: cosa che può anche farci piacere, ma il sistema Terra-atmosfera tende all’equilibrio, come tutta la natura, e sicuramente gli squilibri si pagano.
Da tempo, noi meteorologi puntiamo l’attenzione su quella che denominiamo “estremizzazione dei fenomeni meteorologici”, fenomeno molto probabilmente correlato alla grande quantità di energia che le attività antropiche hanno immesso nell’atmosfera dalla rivoluzione industriale in poi.
Il punto è che dobbiamo pensare a essere preparati a tali fenomeni estremi, i quali potranno ripetersi: questo atteggiamento, e gli atti che ne derivano, fanno parte di quello che viene chiamato adaptation, sistema di azioni che, insieme alla mitigation fa parte (o dovrebbe far parte) delle attività “difensive” verso il clima che cambia. A questo punto, gli errori che l’uomo ha commesso sono irreversibili: possiamo solo impegnarci a non persistere, per non peggiorare la situazione.
Per quanto riguarda il tempo a breve-lunga scadenza, possiamo dire che fino al 7 novembre le condizioni meteorologiche verteranno, in generale, sul variabile- perturbato; dal 7 fino al 14 il tempo migliorerà, con una pausa il giorno 11. Per ora, non si prevedono fenomeni meteorologici virulenti.
Gian Carlo Ruggeri
(Meteorologo)

 

 

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