Erhan Seçkal comandante del cargo Quorn era caduto fuoribordo al largo di Bali il 2 maggio. Due giorni dopo è stato ritrovato aggrappato a un tronco
Il segreto è non perdersi d'animo. Neppure se ci si trova catapultati in mare a 30 miglia dalla costa. È quanto accaduto al turco Erhan Seçkal, 40 anni, comandante della nave liberiana Quorn in rotta dall'Australia al Vietnam che il 2 maggio, dopo un salto di alcune decine di metri, si è ritrovato a galleggiare nel mare di Giava.
È stato l'equipaggio a rendersi conto dell'anomala assenza del comandante e a lanciare l'allarme intorno alle ore 12, dopo aver ispezionato invano il cargo lungo 292 metri. Senza esito anche le ricerche in mare coordinate immediatamente dal Centro di ricerca e soccorso indonesiano. Del quarantenne turco, sposato e con due figli, si erano letteralmente perse le tracce. Fino al 5 maggio quando il naufrago è stato finalmente individuato da una barca da pesca, al largo di Bali. Dopo 66 ore alla deriva aggrappato a un tronco Seçkal è stato così tratto in salvo e condotto in ospedale dove è stata rilevata solo una leggera disidratazione.
Ignote le cause dell'incidente. L'uomo ha dichiarato di non ricordare nulla di come è caduto in mare: stava effettuando un controllo di routine a poppa della nave, poi il black out fino al momento in cui si è trovato a galleggiare in mezzo all'oceano.
In suo favore hanno certamente giocato l'elevata temperatura dell'acqua, che nel mare di Giava può superare i 25 gradi (scongiurando il pericolo di ipotermia) e i detriti che vagano nell'oceano che hanno dato al nostro la possibilità di un fondamentale aiuto al galleggiamento.