PFAS nei pesci del Baltico,
l'allarme di Greenpeace
Una porzione di pesce del Mar Baltico di 150 grammi può superare del 40% la dose settimanale tollerabile
Greenpeace Germania denuncia eccessive concentrazioni di PFAS (gruppo di circa 100 sostanze chimiche sintetiche nocive per la salute non biodegradabili) in pesci e molluschi pescati nei mari Baltico e del Nord. Una porzione da 150 grammi di platessa, aringa, rombo o granchio può superare fino al 40% la dose settimanale tollerabile indicata dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare. Gli effetti scientificamente provati sul corpo umano includono danni al sistema immunitario, al fegato, alle funzioni riproduttive e in alcuni casi sono all'origine di tumori a reni e testicoli. L'Agenzia Federale tedesca per l'Ambiente ha aperto un dossier con le autorità di Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svezia per avviare una procedura di restrizione sull'intero gruppo di sostanze.
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