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Poste Italiane
la rovina dell'editoria


24-01-2014

Cronologia dei disservizi nelle consegne della nostra rivista dal numero di settembre a quello di gennaio. L'azienda di Stato in stallo: ritardi nelle consegne e copie scomparse.

Poste Italiane
la rovina dell'editoria

In qualità di Direttore Responsabile di Bolina, mensile di vela, scrivo per testimoniare il grave disservizio perpetuato ai nostri danni da parte di Poste italiane. La nostra testata, nata nel 1985, ha diffusione capillare su territorio nazionale attraverso la vendita in edicola, nonché un discreto numero di abbonati che preferiscono riceverla comodamente a casa. Per quest'ultima opzione ci siamo sempre affidati a Poste Italiane.
Da parte nostra il servizio viene monitorato con un metodo empirico, attraverso l'analisi dei tempi di consegna di un certo numero di abbonamenti “civetta” sparsi su territorio nazionale. Difetti ce ne sono stati sempre, ma i guai veri sono cominciati dopo la scorsa estate. Copie spedite intorno al 20 del mese non arrivavano che il 10-15 del mese successivo.
Con spedizione Roma su Roma personalmente non ho ricevuto le copie di Bolina di settembre e ottobre, mentre quella di dicembre spedita il 19 novembre, l'ho ricevuta il 15 del mese successivo. La copia di novembre, che ormai avevo dato per scomparsa, l'ho ricevuta ma dopo Natale. Oltre un mese per partire da un quartiere della Capitale, Tor Vergata, e arrivare in un altro!

E purtroppo il mio non è un caso isolato. Dati alla mano sulle copie spedite in abbonamento il mese di novembre 62 non sono mai giunte a destinazione. E se 62 su 5.000 può da qualcuno essere considerato un difetto tollerabile, altrettanto non può dirsi per il mese di dicembre, quando le copie non pervenute sono state 139. Idem per il numero di gennaio in cui le copie volatilizzate sono state 126.
Ora, oltre a un vergognoso ritardo da diverso tempo standardizzato con tempi di consegna che il più delle volte non vanno al di sotto delle 2 settimane, siamo arrivati dunque anche al punto di lasciare i nostri clienti a bocca asciutta. Ci telefono, ci redarguiscono, si lamentano giustamente e noi non possiamo far altro che chinare il capo, scusarci e rispedire prontamente un'altra copia della rivista.
Oltre ai costi che tutto ciò comporta per la nostra società, che tra rispedizioni e copie perse può essere quantificato in qualche migliaia di euro al mese (una vera mannaia in tempi di crisi!), si registra un inestimabile danno di immagine per la nostra testata che da sempre ha fatto della puntualità nella consegna uno dei suoi punti di forza. E dati i cronici ritardi e le tante copie scomparse quanti lettori di Bolina saranno ancora disposti a rinnovare il loro abbonamento? Quanti saranno quelli che invece preferiranno comprarlo in edicola e quanti infine quelli che, profondamente delusi, smetteranno di leggerlo tout court? Difficile stabilirlo. Ma si rafforza in noi la convinzione che a dissuadere gli italiani nell'investire ancora nell'informazione e nella cultura attraverso i tradizionali sistemi di abbonamento, sia la discontinuità e il ritardo del servizio di consegna.

Alle nostre rimostranze la risposta di Poste Italiane è stata un suggerimento: passare a un diverso sistema di consegna, il Posta Press 24 che, con sottoscrizione di un contratto di un anno (contenente postille di malleva su eventuali disservizi, nonché un incremento di costo di diverse centinaia di euro al mese), garantirebbe la consegna in massimo 24 ore.
Però a noi, ammesso e non concesso che questo sistema funzioni, non serve che la consegna avvenga in 24 ore, vanno bene anche 3 o 4 giorni. Spedire il 20 e arrivare il 24 nelle case degli italiani è da terzo mondo, ma in tanti anni ci siamo organizzati per porre rimedio a questa cronica carenza. Da sempre infatti stampiamo appositamente la rivista in anticipo per dare tempo alle Poste di consegnare nei tempi previsti. Oggi siamo arrivati al punto in cui per non subire un disservizio saremmo costretti a pagare di più. Ma se questo è il prezzo...

Siamo tentati di passare a Posta Press 24: si può fare un test di un mese e vedere come funziona? No. Nessuna prova è concessa, si firma un contratto per un anno poi o la va o la spacca.
Siamo diffidenti e per il momento desistiamo. Prepariamo la solita carrellata di esposti da consegnare a Poste italiane (a mano però altrimenti c'è il rischio che si perdano!) e incrociamo le dita per quel che potrà accadere nei prossimi mesi. Hai visto mai che la mastodontica Spa tanto intraprendente sul piano finanziario con banche, investimenti e partecipazioni azionarie, possa finalmente conseguire lo straordinario risultato di consegnare un plico in 3 giorni anziché 15?

Alberto Casti
 

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