Processo Salpietro
condannato Horvatinčić
Il Tribunale di Sebenico ha ritenuto l'imprenditore croato responsabile della morte dei due velisti padovani speronati nel 2011 mentre navigavano al largo di Capocesto.
Condannato a 4 anni e 10 mesi, senza il beneficio della condizionale. Per il milionario croato Tomislav Horvatinčić, accusato di avere provocato l'incidente in mare in cui persero la vita i coniugi italiani Francesco Salpietro e Marinella Patella, dopo tre processi la giustizia sembra avere ritrovato la sua giusta rotta. A ritenerlo colpevole è stato il Tribunale di Sebenico (Sibenik), Horvatinčić non era presente in aula al momento della lettura della sentenza, che è stata accolta da applausi. La vicenda processuale del facoltoso imprenditore di Zagabria era diventata infatti anche in Croazia emblema di una giustizia debole, assoggettata ai potenti di turno in grado di piegare le leggi a loro favore.
La vicenda ha origine il 16 agosto del 2011, davanti a Capocesto, in Croazia, quando Horvatinčić a bordo del suo potente yacht Itama 52 piomba addosso al Grand Soleil 39 “Santa Pazienza” sul quale navigano i padovani Fancesco Salpietro e sua moglie Marinelda Patella, entrambi di 60 anni. Il mare è calmo, la giornata bella e la visibilità ottima. Nessuno però a bordo del grande yacht, lanciato in piena corsa e con il pilota automatico, si accorge della barca a vela e l'Itama 52 gli passa letteralmente sopra causando la morte dei due coniugi. Dopo l'incidente Horvatinčić non si ferma, una falla lo costringerà però ad arenarsi su un vicino isolotto. L'imprenditore all'inzio dichiarerà che il pilota automatico non funzionava bene, poi di essere svenuto prima della collisione.
Inizia così una lunga vicenda processuale che vede imputato dal 2012 l'imprenditore croato, condannato dopo tre anni a una pena poco più che simbolica: un anno e 8 mesi di reclusione con la condizionale. Le parti in causa fanno quindi ricorso e inizia un nuovo processo. Nell'ottobre del 2017 nel procedimento vengono accolte le tesi della difesa e Horvatinčić è scagionato; la motivazione è che l'imprenditore subito prima dell'impatto sarebbe stato colpito da una sincope perdendo i sensi, quindi riguardo l'incidente non era possibile parlare di intenzionalità. Ai figli dei due velisti uccisi viene addirittura chiesto il risarcimento dei danni subiti dal motoscafo. La sentenza fa scandalo oltre che in Italia anche in Croazia e seguono polemiche che coinvolgono anche il giudice del processo, la stessa che aveva diretto il primo procedimento. E infatti a riconoscere come sbagliato, lacunoso e contraddittorio il processo che aveva assolto Horvatinčić è la corte d'appello del Tribunale di Zara che nel 2018 ne annulla la sentenza, rinviando il tutto a un nuovo procedimento, questa volta condotto da diversi giudici. Il terzo processo di questa lunga e penosa vicenda, quello che ora ha ristabilito la responsabilità di Horvatinčić.
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