Una bella vittoria per la vela italiana, "pesante" perché arriva in una delle più importanti regate oceaniche. A conquistarla è stato Andrea Mura che venerdì 19 novembre alle ore 22,43 ha tagliato la linea d'arrivo della "Route du Rhum", transatlantica in solitario dalla Francia ai Caraibi, al primo posto della categoria Rhum. Cagliaritano di 46 anni, Mura a bordo dell'Open 50 "Vento di Sardegna" ha concluso le oltre 3.500 miglia di Atlantico dopo 19 giorni, 9 ore e 40 minuti di traversata. Per il navigatore italiano le fasi iniziali della regata sono state vissute in condizioni estreme, in andatura di bolina con onde di 3 metri e un forte mal di mare. Ciò nonostante è passato subito in testa alla flotta mantenendo il controllo sugli avversari. Superata la tempesta, Andrea Mura ha scelto una rotta più a Sud rispetto all'ortodromica (la rotta più breve tra la partenza e l'arrivo) che all'altezza del passaggio delle Azzorre ha permesso a "Vento di Sardegna" di guadagnare 80 miglia di vantaggio sugli altri solitari. Da quel momento, la volata del navigatore cagliaritano è stata inarrestabile, fino a tagliare per primo il traguardo di Point à Pitre, in Guadalupa. Un vero exploit per Mura, primo velista italiano a vincere questa dura competizione, e con un curriculum ricco ma praticamente privo di esperienze oceaniche. A più di un giorno di distacco, sempre nella classe Rhum, è arrivato il diretto inseguitore di "Vento di Sardegna", il francese Luc Coquelin su "Pour le Rire Médcin". L'altro italiano rimasto in gara (dopo il ritiro di Davide Consorte su "Adriatech" per avarie), era Marco Nannini su "UniCredit" che dopo un buon avvio (a un certo punto è stato anche al 10° posto), è scivolato nelle retrovie della flotta dei Class 40 e ha concluso la transoceanica in 27° posizione. Partita il 31 ottobre da St. Malo, Francia, la flotta dei solitari della "Route du Rhum" ha visto vincitori per le altre categorie: Franck Cammas su "Groupama" (Ultimate), Roland Jourdain su "Veolia Environnement" (Imoca 60), Lionel Lemonchois su "Prince de Bretagne" (Multi 50) e Thomas Ruyant su "Destination Dunkerque" (Class 40).