Sfratto per il patron
di Catalina
Il tribunale della contea di Pinellas ordina l'allontanamento dallo stabilimento. Stipendi non pagati e sussidi bloccati per i lavoratori
Non si placano le turbolenze per il cantiere statunitense Catalina Yachts. Dopo la sospensione della produzione annunciata la scorsa settimana, il tribunale della contea di Pinellas (Florida) ha disposto lo sfratto di Michael Alexander Reardon, nuovo proprietario del cantiere, dallo stabilimento di Largo. La vicenda nasce nel maggio 2025, quando Reardon aveva rilevato gli asset di Catalina impegnandosi a versare un milione di dollari come prezzo d'acquisto e a pagare un canone mensile per l'uso della fabbrica. Dopo aver corrisposto solo il primo mese, il contratto è decaduto e gli ex proprietari chiedono ora l'intera somma.
Intanto, i dipendenti non ricevono più gli stipendi e, non essendo stati formalmente licenziati, non possono accedere ai sussidi di disoccupazione. Poco dopo l'acquisizione, Reardon ha rilevato anche Tartan Yachts, Freedom Yachts e AMP Spars, ma ha sospeso immediatamente l'attività produttiva in Ohio. Ad agosto ha inoltre ceduto i crediti commerciali di Catalina a due società finanziarie per 124.000 dollari, senza rispettare gli accordi e attirando nuove azioni legali. Nonostante i 35 anni di esperienza e i numerosi riconoscimenti ottenuti nel settore, il passato di Reardon suscita perplessità: la sua precedente azienda per esempio, la Daedalus Yachts, pur beneficiando di 500.000 dollari di fondi pubblici, non ha mai portato a termine la costruzione di una sola imbarcazione.
© Riproduzione riservata