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Tempesta perfetta
Nord Europa in ginocchio


29-10-2013

Una profonda depressione creatasi nel nord Atlantico ha causato 11 morti e danni in Inghilterra, Olanda, Francia, Belgio. Una perturbazione tipica della stagione, ma dalla violenza inaudita.

Tempesta perfetta
Nord Europa in ginocchio

La “Perfect Storm” (Tempesta Perfetta, il maiuscolo è d’obbligo) che ha colpito l’Inghilterra fra la scorsa domenica (27 novembre) e lunedì 28, trae origine da una profonda depressione creatasi nel nord Atlantico. Per comprendere come un’area ciclonica abbia potuto provocare 11 morti finora accertati e danni molto ingenti non solo alle isole inglesi, ma anche in Olanda, Francia, Belgio, è necessario, come in ogni indagine e pianificazione meteorologica, risalire ai giorni precedenti: per comodità limitiamoci a partire dal giorno 26 novembre, ore 0000 UTC (0200 locali, in Italia).

A questa data / ora, esisteva una depressione complessa, appunto, sul nord Atlantico e in prossimità della Fennoscandia: le due aree di bassa pessione, la prima centrata a 55°N / 035° W, era la più intensa, con un minimo di 958 hPa e venti a circa 50 nodi, la seconda localizzata a 61°N / 000°, con un minimo centrale di 984 hPa. Le due erano separate da un promontorio mobile (zona di pressione atmosferica crescente, ma rapidamente dissolventesi).   In questa situazione, nella prima depressione, con venti geostrofici di circa 80 nodi,  il calcolo produce onde alte fra i 10 – 11 m. Ventiquattro ore dopo (27 novembre, ore 0000 UTC), il promontorio era scomparso, le due depressioni si erano trasformate in una sola area ciclonica, centrata a 56°N / 018° W, con un minimo di 961 hPa (quindi, si è verificato un lievissimo colmamento), ma i venti erano rimasti quasi della stessa intensità subendo poche variazioni di direzione (un lieve veering).

La depressione si è spostata, quasi per parallelo, con la considerevole velocità di circa 44 nodi. Pertanto, si sono sommati due parametri  importantissimi nella produzione del moto ondoso: fetch e durata e, molto probabilmente, l’unione di swell (onde di mare morto) con onde di mare vivo (sea), con effetti devastanti lungo le coste esposte.  Il giorno 28 (lunedì),  la depressione principale si è spostata verso Nord Est, posizionandosi a 62°N / 002°W, colmandosi lievemente (minimo di 970 hPa) e dividendosi di nuovo in due (la depressione secondaria  con un minimo di 981 hPa) posizionata sulle coste dell’Inghilterra meridionale. Centinaia di alberi sradicati sulle linee ferroviarie, traffico ferroviario interrotto verso Londra e da questa verso gli aeroporti londinesi, 130 voli cancellati all’aeroporto di Heathrow. 

Il treno Eurostar ha interrotto il percorso sotto la Manica; traghetti fermi, due centrali nucleari chiuse per precauzione. L’Italia è stata, fortunatamente, solo sfiorata dalla vigorosa perturbazione, che ha interessato, marginalmente solo le regioni settentrionali. Questo tipo di perturbazioni rientra, nel suo quadro generale, nella fenomenologia d’inizio inverno, almeno ad alte latitudini. Ciò che colpisce è l’energia che viene liberata nei processi termodinamici delle perturbazioni stesse: energia (in gran parte di origine antropica) che viene introdotta nell’atmosfera dalle stesse attività umane, per poi essere trasformata nei fenomeni meteorologici propri delle depressioni stesse, le quali, in periodi di cambiamenti climatici risultano molto attive. In figura, la situazione meteorologica alle ore 0000 UTC del 27/X)

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