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The Ocean Race, salpa
la tappa dei record


24-02-2023

Via, domenica 26 febbraio, alla terza e più dura tra le tratte del giro del mondo in equipaggio. 12.750 miglia dal Sudafrica al Brasile

The Ocean Race, salpa
la tappa dei record
Si fa sul serio alla The Ocean Race, il giro del mondo a tappe in equipaggio. Domenica 26 febbraio parte quella che è stata soprannominata, per la sua lunghezza, la tappa dei record: 12.750 miglia no-stop da Città del Capo, in Sudafrica, fino a Itajaì, in Brasile. Una rotta negli oceani australi che doppierà in un sol colpo i Capi di Buona Speranza, Leeuwin e Horn, impegnando gli equipaggi in oltre un mese di dura navigazione. Mai nella storia della ex Whitbread Round the World Race era stata prevista una tappa così lunga che, non prevedendo soste in Asia e in Oceania, costringe la flotta a procedere sempre alle basse latitudini, al limite dei 40 Ruggenti e dei 50 Urlanti.  Prima della presente edizione il primato della tappa più lunga spettava alla 5° tappa di quella che nel 2008-2009 si chiamava Volvo Ocean Race: allora si percorsero 12.300 miglia per andare da Qingdao, in Cina, a Rio de Janeiro, Brasile. Per di più all'epoca si navigava a latitudini molto più alte, saltando il passaggio da Capo Leeuwin.
 
Quella che sta per cominciare è dunque una gara nella gara per i cinque Imoca 60 impegnati nel periplo del pianeta iniziato il 15 gennaio e che ha già ha visto concluse due tappe su sette, la prima a Capoverde, la seconda in Sudafrica. Al via ci sono gli svizzeri di Team Holcim - Prb, gli statunitensi di 11th Hour Racing Team, i francesi di Biotherm Sailing Team, i tedeschi di Team Malizia e i franco-tedeschi di Guyot Environnement - Team Europe.  E mentre a bordo si continua a passare in rassegna la barca e ogni membro dell'equipaggio si prepara per quella che è anche una prova di resistenza fisica e mentale, un occhio è sempre puntato alla meteorologia, punto di partenza di ogni strategia di gara.
 
Questa lunga cavalcata nell’emisfero meridionale vede il doppiaggio di Capo Buona Speranza dopo appena 50 miglia dalla partenza con l'ostacolo delle concorrenti contrarie che scorrono da Est verso Ovest nella zona in cui gli oceani Atlantico e Indiano si incontrano. Si procede poi verso Est sfruttando i venti provenienti da Ovest mantenendosi all'interno di un “corridoio” posto tra i 40 e i 50 gradi Sud, evitando di scendere troppo per scongiurare il rischio d'incontrare iceberg; proprio per ridurre al minimo questa evenienza. Un altro paletto previsto per impedire di spingersi troppo a Sud è il cancello obbligatorio posto all'estremo Ovest della Nuova Zelanda; superato quello si scende nuovamente per doppiare Capo Horn, ultimo baluardo di venti e correnti dell'estremo Sud prima di cominciare la risalita dell'Atlantico fino al Brasile.

 

È possibile seguire la regata sul tracking ufficiale disponibile a questo link.

La classifica generale dopo la seconda tappa:
1 - Team Holcim-PRB, 10 punti
2 - 11 th Hour Racing Team, 7 punti
3 - Biotherm, 6 punti
4 - Team Malizia, 5 punti
5 - GUYOT environnement – Team Europe, 2 punti

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