Torre del Greco rischia
di perdere l'Istituto Nautico
La scuola campana potrebbe essere sfrattata dall'edificio di proprietà dell'Asl senza avere una sede alternativa; una situazione che potrebbe compromettere il prossimo anno scolastico.
Agitazione al “Cristoforo Colombo”, l'Istituto Tecnico Nautico di Torre del Greco che fin dai primi Anni 60 ha contribuito a formare “gente di mare” e diffondere la cultura marinaresca in una delle aree con più alta vocazione marittima d'Italia. A mettere a rischio la continuità della didattica per il prossimo anno scolastico è l'intimazione di sfratto dalla storica sede nella Villa comunale ubicata in corso Vittorio Emanuele di proprietà dell'Azienda Sanitaria Locale, la quale vorrebbe destinare l'edificio a una casa di comunità. La mancanza di un'alternativa adeguata nel breve tempo che possa accogliere aule e laboratori ha messo sul piede di guerra i 500 alunni e i docenti della scuola che pacificamente stanno cercando di salvare la loro scuola. Una protesta che sta raccogliendo la solidarietà di cittadini e associazioni, tra i quali Confitarma (Confederazione Italiana Armatori): «In un momento in cui è crescente l’allarme per la carenza ormai strutturale di ufficiali italiani rispetto alla domanda di tali figure professionali da parte delle compagnie di navigazione – dice Salvatore d’Amico, presidente Gruppo tecnico Education e Capitale umano di Confitarma –, è fondamentale assicurare la continuità didattica e preservare l’istruzione dei futuri professionisti del mare nel territorio di Torre del Greco, che da sempre rappresenta il bacino da cui provengono numerosi lavoratori marittimi».
La situazione del Cristoforo Colombo è soltanto l'ultimo campanello di allarme sul rischio d'estinzione delle storiche “scuole nautiche”, istituite con Decreto Regio nel 1864 e diventati Istituti Nautici Autonomi nel 1923 con la riforma Gentile. Nate per formare capitani, macchinisti e costruttori navali in un Paese ad alta propensione mercantile e marinaresca, queste scuole sono state tra le vittime delle riforme dell'istruzione degli ultimi anni. Tra accorpamenti e cambi di denominazione, gli Istituti Nautici sono stati trasformati in Istituti Tecnici per i Trasporti e la Logistica, con il risultato per esempio che gli indirizzi “Capitani” e “Macchinisti” che un tempo formavano allievi ufficiali aspiranti al comando di navi mercantili o direttori di macchina, sono stati tramutati per legge in un più vago “conducenti”. Cambi dettati secondo il Ministero dalla necessità di adeguare l'offerta formativa alle richieste di nuove figure professionali, ma che viste da fuori restano incomprensibili per un paese che fino al secolo scorso formava tra i più apprezzati ufficiali marittimi e che oggi, in un momento di crescente richiesta, è costretto a cercarli all'estero.
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