Trofeo Jules Verne
Gitana ko, Sodebo rallenta
Un urto con un oggetto galleggiante ferma la corsa del maxi trimarano condotto da Cammas e Caudrelier. L'altro multiscafo ha invece superato l'Equatore, ma perso il vantaggio che aveva su Idec, detentore del trofeo.
È durato tre giorni il tentativo del maxi trimarano Gitana-Edmond de Rothschild (32 m) di battere il record del Trofeo Jules Verne per il più veloce giro del mondo a vela. A fermare l'impresa, iniziata il 26 novembre dal largo della Bretagna, è stato l'urto con un oggetto non identificato avvenuto il 26 novembre mentre il multiscafo sfrecciava a oltre 30 nodi a Nord delle isole di Capo Verde. L'impatto ha subito rallentato la corsa di Gitana e gli skipper Franck Cammas e Charles Caudrelier prima hanno constatato la rottura del sistema di governo del timone di sinistra e poi provveduto alla sua riparazione. La navigazione è quindi ripresa anche se con il sistema di sollevamento del timone indebolito. Il giorno successivo, però, dopo una serie di strambate per mettersi in rotta verso l'Equatore, l'equipaggio ha notato che anche il foil di sinistra era danneggiato, sempre a causa dell'urto del giorno precedente. Nonostante fosse possibile una riparazione, il team, consultandosi con Sébastien Sainson, responsabile a terra dell'ufficio progettazione, ha preso atto che non sarebbe stato possibile sfruttare il trimarano al massimo delle possibilità e deciso di rinunciare alla caccia al record e di tornare in porto.
Prosegue invece la corsa di Sodebo Ultim 3, l'altro maxi trimarano impegnato nella conquista del trofeo Jules Verne, salpato mezzora prima di Gitana. Il multiscafo, al comando di Thomas Coville con 7 uomini di equipaggio, ha superato l'equatore e perso il vantaggio che aveva accumulato rispetto a quanto fatto nel 2017 da Idec, il detentore del trofeo. Domenica 28 novembre il ritardo era di circa 90 miglia. Ma c'è tempo per recupare. L'obiettivo finale è di migliorare il tempo di 40 giorni 23 ore e 30 minuti stabilito da Idec.
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