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Tsunami: le conseguenze
sul clima del pianeta


11-02-2005

Il devastante terremoto che il 26 dicembre ha colpito il Sud Est asiatico ha spostato l'asse terrestre. Una variazione infinitesimale che potrebbe avere effetti meteorologici.

Tsunami: le conseguenze
sul clima del pianeta
Da alcune fonti, è stato detto che lo spostamento di circa 2 millisecondi d'arco dell'asse terrestre, (corrispondenti a 0,0000005° o ad uno spostamento lineare di 5-6 cm) in seguito al terremoto sottomarino in Indonesia (26 dicembre 2004) non avrà implicazioni sul clima del pianeta. Poiché, infatti, lo spostamento è avvenuto lungo la direzione dell'epicentro del terremoto, quasi all'Equatore, non si è modificata l'angolazione dell'asse (che è di 23° 26'), ma la direzione laterale verso cui punta l'asse nello spazio. Siamo così sicuri di non avere conseguenze climatiche? Per avere delle stagioni, un pianeta deve soddisfare a queste due condizioni: la sua orbita attorno al Sole dev'essere un ellisse, in modo che la sua distanza dall'astro vari durante il corso dell'anno, e che l'asse attorno al quale il pianeta ruoti sia inclinato sul piano dell'orbita. Durante il corso dell'anno, la latitudine alla quale un raggio di luce solare è più concentrato, - la latitudine ove il Sole, a mezzogiorno, è al nostro Zenit - oscilla tra 23° 26' N e 23° 26' S, latitudini determinate dall'inclinazione dell'asse terrestre e note come Tropici. Nel nostro emisfero, il Sole è più lontano dalla Terra il 21 giugno (solstizio d'estate): in quel giorno, la calotta polare nord (la regione verso il polo di 66.5° N, latitudine determinata dall'inclinazione dell'asse), ha il "Sole di mezzanotte". A questi estremi del ciclo, i solstizi, l'asse terrestre è orientato verso il Sole, così che uno degli emisferi è favorito dal massimo calore solare. L'inclinazione dell'asse, pertanto, ha una forte influenza sul clima di tale emisfero. Più ampia è tale inclinazione ("tilt"), più calore ricevono i poli in estate. Sul pianeta Urano (vedi figura), ad esempio, il tilt è così grande (98°) che i poli nel corso dell'anno ricevono più calore solare rispetto all'equatore. Se ci fosse un pianeta con inclinazione di 54°, allora, nel corso dell'anno, le sue latitudini riceverebbero la stessa quantità di calore. L'inclinazione dell'asse terrestre è al momento tale che i poli siano sufficientemente freddi da essere completamente coperti di ghiaccio. Se il tilt dell'asse dovesse crescere, essi riceverebbero più calore solare in estate, così che la copertura di ghiaccio polare si scioglierebbe. Perciò se l'angolo di inclinazione dell'asse fosse minore del valore attuale, (23° 26'), farebbe più freddo alle alte latitudini e più caldo all'equatore, se fosse maggiore di 23° 26' i poli riceverebbero più radiazione solare e le calotte polari rischierebbero lo scioglimento. Ammesso, quindi, che non vi sia stata una variazione apprezzabile dell'inclinazione dell'asse, ma uno spostamento laterale, quest'ultimo potrebbe aver modificato la distribuzione geografica delle fasce climatiche del pianeta. Prendiamo in esame, a questo punto, il fatto che le fasce tropicali si restringono, lasciando il posto a zone con clima temperato. Ogni anno,infatti, circa 1000 kmq di aree tropicali scompaiono dalla Terra e divengono aree temperate. Per la maggior parte, non si tratta di terre aride o desertiche, ma di ambienti ricchi di vegetazione. Da qualche migliaio di anni, il Tropico del Cancro ed il Tropico del Capricorno si stanno muovendo verso l'Equatore, facendo diminuire, anno dopo anno, le fasce tropicali. Questo fenomeno è dovuto al fatto per cui l'angolo fra il piano dell' Equatore ed il piano dell'orbita terrestre sta cambiando nel tempo, diventando mano a mano sempre più piccolo, ad un rateo di circa 47,5 secondi d'arco ogni secolo. Questo vuol dire che il tilt succitato (23° 26') sta decrescendo lentamente a causa delle forze gravitazionali esercitate dalla Luna, dal Sole e dagli altri pianeti: l'asse terrestre si sta verticalizzando rispetto al piano sul quale si muove il nostro pianeta nello spazio. Si tratta di un movimento ciclico del periodo di 40 mila anni. L'inclinazione massima di 24° 02' si ebbe 9500 anni fa ed attualmente tale valore sta diminuendo, in modo tale che la linea dei Tropici si avvicini all'Equatore di circa 14 m all'anno. Come interagiscono tra loro, sul clima, le azioni suddette? Sarà necessario un certo tempo e complesse indagini climatiche per tentare di avere qualche risposta. Gian Carlo Ruggeri

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