Ucraina, contro l'invasione
protesta anche la vela
Il mondo dello sport si schiera contro la guerra e anche nella vela iniziano a farsi sentire i primi atleti. Come la “minista” russa Irina Gracheva.
Anche il mondo dello sport si sta mobilitando contro la guerra in Ucraina, prendendo le distanza da un'aggressione ingiustificata che ha riportato l'incubo di un conflitto in Europa e aperto scenari dagli effetti imprevedibili. Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio), ha intanto invitato le federazioni internazionali a spostare in altre località gli eventi programmati in Russia o Bielorussia e ha inoltre deciso che nessuna bandiera nazionale di questi due paesi dovrebbe essere esposta negli eventi sportivi.
Anche i Comitati olimpici Europei (Eoc) hanno espresso la loro solidarietà alla comunità olimpica ucraina, sottolineando come le azioni della Russia abbiano violato la “tregua olimpica” e cresce la presa di posizione di molte federazioni sportive che prendono le distanze da questo Paese invasore, in prima linea il calcio, lo judo e gli sport invernali. La Gran Bretagna e la Francia hanno inoltre espressamente chiesto alla Fifa di cancellare la Russia dai Mondiali di calcio.
Per quanto riguarda la vela, la federazione mondiale, World Sailing, ha fatto sapere di essere in contatto con il Comitato Olimpico Internazionale e che “a tempo debito ci sarà un commento”; c'è da considerare infatti che dal 1° al 9 aprile a Palma di Maiorca è in programma il Trofeo Princesa Sofìa con la partecipazione di diversi velisti russi. Più irrequieti sono invece i social dove monta la protesta contro barche e armatori del Paese di Putin. Come sul sito Sailing Anarchy, dove facendo riferimento alla recente vittoria nella Caribbean 600 di Skorpios, lo Swan 125 appartenente a un ricco imprenditore russo, si chiede di isolare la “flotta degli oligarchi” (oligarchy navy) dalle manifestazioni veliche.
A scendere coraggiosamente in campo con un accorato appello contro la guerra in Ucraina è stata poi la velista russa (di Sanpietroburgo) Irina Gracheva, quarta all'ultima Mini Transat del 2021. In un post sul suo sito facebook, la velista ha scritto: “Sono contro la guerra. È vergognoso, doloroso e spaventoso per le azioni del governo russo da molti anni a questa parte. Gli eventi di oggi sono come un incubo. E non c'è una sola persona nel mio ambiente che sosterrebbe questo crimine”. Anche il navigatore Giancarlo Pedote è stato tra i primi a schierarsi pubblicamente contro il conflitto, postando sul suo sito facebook una foto che lo ritrae con un cartello con scritto: "La guerra al contrario dello sport genera solo perdenti!".
Il 28 febbraio World Sailing ha rilasciato il seguente comunicato:
"World Sailing è molto preoccupata per la situazione in Ucraina e anche per la sicurezza dei nostri amici nella comunità nautica ucraina. Lo sport può essere una forza positiva, unendo concorrenti di tutto il mondo sulla base dei valori di uguaglianza, inclusione, rispetto ed equità. World Sailing si associa a molte organizzazioni sportive internazionali che chiedono la fine immediata di tutte le ostilità e la ripresa del dialogo per una risoluzione pacifica al posto dell'azione militare. Non sono previste regate organizzate da World Sailing in Russia o Bielorussia nel 2022 e il Comitato Esecutivo sosterrà il trasferimento di eventi di formazione o istruzione previste in Russia. Rimaniamo in contatto con tutte le nostre autorità nazionali per offrire il supporto in questo momento incredibilmente difficile."
notizia aggiornata il 1° marzo 2022
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