Vento debole sulla flotta
della “Transat 6.50”
Faticano ad attraversare il Golfo di Guascogna i 79 navigatori solitari che lo scorso 25 settembre sono partiti per la traversata atlantica. L’obiettivo è di lasciarsi alle spalle Capo Finisterre. Andrea Pendibene secondo tra le barche di serie.
La bolla di alta pressione presente sull’Europa e i deboli venti che genera sta dando filo da torcere alla flotta della “Transat 6.50”. I 79 navigatori solitari che lo scorso 25 settembre hanno preso il via dal porto francese di La Rochelle alla volta dell’isola di Madeira, prima tappa di questa regata atlantica, non si aspettavano certo un Golfo di Guascogna così docile. E così procedono tutti raggruppati, a poche miglia l’uno dall’altro, alla ricerca di tattiche per sfuggire al debole vento da Sud Est. Inutile, però, spostarsi a Nord, come hanno provato a fare alcuni temerari nella giornata di martedì, alla ricerca di più vento, anche se pagando una rotta più lunga. Sono infatti subito rientrati nel gruppo. L’obiettivo, ora, è superare al più presto Capo Finisterre, estrema propaggine spagnola, per avere più possibilità di manovra nella discesa atlantica.
In testa nella categoria delle barche di serie attualmente c’è Davy Beaudart su “Innovea Environnement” tallonato a circa un miglio dal nostro Andrea Pendibene su “Intermatica”. Ben piazzato anche Sergio Frattaruolo con il suo “Bologna in Oceano” al 5° posto, ma con un distacco di appena 5 miglia dal primo. Tra i “proto”, invece, conduce la flotta Jorg Riechers su “Mare.de”, mentre il primo degli italiani è Andrea Caracci su “Speedy Maltese” al 9° posto, a circa 20 miglia. Le previsioni meteorologiche a breve termine confermano ancora la presenza dell’alta pressione sul Vecchio Continente, che si estende anche da Capo Finisterre alle isole Canarie. Però in arrivo ci dovrebbe essere un fronte freddo che sale dal Portogallo. E il vento potrebbe tornare a gonfiare le vele della flotta dei Mini.
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