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Volvo Ocean Race
sesta tappa al via


23-04-2012

Domenica 22 aprile gli equipaggi impegnati nel prestigioso giro del mondo hanno lasciato le coste del Brasile per raggiungere Miami, in Florida. Un percorso di 4.800 miglia attraverso l’Atlantico.

Volvo Ocean Race
sesta tappa al via

La flotta di cinque Vor 70 impegnati nella “Volvo Ocean Race”, giro del mondo in equipaggio, è salpata domenica 22 aprile per la sesta tappa di questa affascinante e impegnativa competizione, da Itajaì, in Brasile, alla volta di Miami, negli Stati Uniti. Un totale di 4.800 miglia che porteranno i 55 velisti in gara a navigare in zone diverse, attraversare di nuovo l’equatore, affrontare correnti e possibili trappole, fra temporali, correnti e isole. Dopo il percorso costiero, sviluppato su sei lati e corso con una buona brezza fra l’entusiasmo del pubblico locale a bordo delle numerose barche spettatori, il team statunitense di “Puma” dello skipper Ken Read ha virato l’ultima boa in prima posizione e attualmente naviga al comando della flotta. Un’ottima partenza quella degli americani che segue la vittoria a sorpresa della quinta tappa. Alle loro spalle ci sono nell’ordine “Team Telefónica”, “Camper with Emirates Team New Zealand”, “Groupama 4” e “Abu Dhabi Ocean Racing”. Da segnalare il ritorno in gara di quest’ultimo equipaggio al comando di Ian Walker dopo essere stato costretto ad abbandonare la competizione durante la quinta tappa per un danno strutturale alla prua dell’imbarcazione.

Fondamentali saranno le prime 500 miglia di questa sesta tappa che vedono i cinque team impegnati nell’attraversamento dell’ampio golfo meridionale del Brasile fino a Capo Frio, dove spesso si sviluppano delle aree depressionarie che possono far rinforzare il vento fino a 30 nodi. Le 1.000 miglia successive, da Capo Frio a Recife saranno un momento cruciale per il prosieguo della tappa con una doppia opzione: andare al largo per entrare negli Alisei e godere di angoli migliori oppure restare sottocosta, fare meno strada e approfittare della corrente equatoriale che può raggiungere i 3 nodi e della brezza di terra. Sarà una decisione che determinerà di conseguenza le 2.000 miglia che seguono, fino alle isole Sottovento. Le ultime 1.300 miglia attraversano infine la zona dei Carabi e fino all’arrivo a Miami, dove potrebbero esserci dei fenomeni depressionari locali con i venti di terra che convergono dai due lati della penisola verso il centro.


 

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