aprile2025
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Croazia accoglie i natanti
Slovenia no


24-03-2025

In via di approvazione oltre confine l'attestazione made in Italy per le unità sotto i 10 metri. Lubiana invece contesta la "soluzione" del nostro governo e mantiene il divieto

Croazia accoglie i natanti
Slovenia no
Come è ormai noto il 13 maggio del 2024 era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 110 il decreto legge del 2 maggio 2024 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante il modello di dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l'attestazione del possesso e della nazionalità italiana dei natanti da diporto che navigano in acque territoriali straniere. Ciò avrebbe dovuto consentire anche ai natanti di recarsi all'estero sulla base di quanto auspicato dal cosiddetto decreto Made in Italy (disegno di legge n. 1341-A) approvato al Senato della Repubblica il 20 dicembre 2023. 
 
A distanza di un anno però solo la Croazia, che già nel passato aveva concesso una deroga al suo iniziale "niet", avrebbe dato il via libera alla circolazione nelle proprie acque territoriali per i natanti italiani non immatricolati. A quanto riporta il 24 marzo il quotidiano Il Piccolo di Trieste, il ministero del Mare croato avrebbe infatti accolto positivamente la soluzione proposta dall'Italia. Il condizionale è d'obbligo perché allo stato attuale lo stesso dicastero non ha ancora emesso un decreto a conferma di queste buone intenzioni.
 
In Italia d'altro canto permangono diverse criticità. In particolare per i proprietari di alcuni natanti senza marcatura CE (pre-1998) i quali in mancanza della DCI (Dichiarazione di Costruzione o Importazione) necessaria per ottenere il "passaporto" della propria imbarcazione, dovranno richiedere un'attestazione di idoneità (non si è ancora capito a che distanza dalla costa) rilasciata da un ente notificato senza per altro che vi sia tutt'ora chiarezza su quale documento effettivo (certificato o targa) verrà poi rilasciato al termine della procedura. Una situazione di incertezza che nel frattempo ha spinto alcuni proprietari a considerare un'agile immatricolazione all'estero (come in Polonia).
 
E se la Croazia ha detto sì, la Slovenia, al contrario, ha ribadito la propria posizione di chiusura poiché il documento previsto dall'Italia "non è una prova di iscrizione nel registro dei natanti" e pertanto "non consente la navigazione nel mare e nelle acque territoriali slovene". 
 
Per raggiungere le coste croate evitando le acque slovene, i diportisti italiani dovranno navigare in acque territoriali italiane fino a Punta Salvore, per poi entrare nelle acque croate costeggiando l'Istria da Umago verso Sud. Una mezza vittoria in vista della prossima stagione. Forse.
 
 

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