aprile2025
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Emirates Team New Zealand
vara il suo secondo AC40


09-02-2023

Ha toccato l'acqua il 9 febbraio Te Kakahi, scafo destinato agli allenamenti dei "kiwi" e alle Women's e le Youth America's Cup. Intanto a Palma di Maiorca la barca di Ineos Team Uk scuffia e rischia di affondare

Emirates Team New Zealand 
vara il suo secondo AC40

È stato chiamato Te Kākahi, "orca" in lingua maori, il secondo AC40 di Emirates Team New Zealand, il defender dell'America's Cup. Il varo è avvenuto il 9 febbraio presso la base di Wynyard Point a Auckland, Nuova Zelanda. La barca di 12 metri è una versione ridotta degli Ac75, i monoscafi con foil utilizzati per il trofeo, è verra impiegata per gli allenamenti della squadra e per le Women's e le Youth America's Cup, le due nuove competizioni riservate alle donne e ai giovani e inserite tra i "giochi" a corollario della 37° edizione della Coppa America, in programma a Barcellona nel 2024.

Un nome importante quello scelto per questo nuovo Ac40 come spiega Marama Royal, presidente del Ngāti Whātua Ōrākei Trust (centro culturale maori): «Te Kākahi è un mammifero intelligente che lavora in tandem con altri membri della famiglia per cacciare il cibo e proteggere il suo whānau (famiglia, ndr.). Te Kākahi è agile, veloce, resiliente e rimane fedele ai suoi obiettivi».

Nelle ore successive al varo sono stati effettuati test e sessioni di allenamento a bordo dei due Ac 40 accompagnati da un vento di Nord Est tra i 12 e 15 nodi. Per circa 3 ore e mezza le due barche si sono sfidate nel porto di Waitemata in match race durante i quali si è lavorato sia sulla tecnica di conduzione che sulla tattica. In questa sfida tutta in casa si sono cimentati sull'Ac40 numero uno il team ufficiale composto da Peter Burling, Nathan Outteridge, Blair Tuke e Andy Maloney, mentre sul secondo la velista Liv MacKay, della squadra femminile, si è avvicendata al timone con Leonard Takadashi della squadra giovanile. Il resto dell'equipaggio era composto da Josh Junior, Sam Meech e Marcus Hansen.

La prossima estate gli Ac40 saranno trasferiti a Barcellona per l'inizio dei test su quello che sarà il campo di regata della 37° America's Cup.

 

 

 

Nel frattempo a Palma di Maiorca (Isole Baleari) il team inglese Ineos se l’è dovuta vedere con una rocambolesca serie di scuffie determinate con ogni probabilità da un black out nei circuiti di T6 LEQ12  (questo il nome del prototipo) che ne ha impedito il raddrizzamento. Anzi, impossibilitati a depotenziare la randa lo scafo si è stato ribaltato due volte consecutive restando inesorabilmente pancia all'aria. Per scongiurare il rischio di affondamento sono intervenuti lo shore team e un gruppo di sommozzatori con tanto di potenti pompe.

Solo quando sono stati assicurati dei galleggianti in testa d'albero e a prua e sono state fatte a brandelli le vele a colpi di coltello, la  barca si è finalmente raddrizzata ed è stata rimorchiata in porto stretta tra le barche appoggio. E non è mancato un ulteriore momento di suspense quando quasi in porto dalle batterie al litio evidentemente surriscaldate si è sprigionato del fumo ed è stato necessario mettere mano anche agli estintori. Insomma, un vero patatrac per il team al comando di Ben Ainslie, sul quale ora indagano i tecnici del team.

 

 

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