Estate 2006:
avvisi e dritte
di naviganti
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Lettere sussurrate, gridate, gentili, irritate... alla rivista. Chi ha qualcosa da dire sulla nautica estiva 2006 scriva all'indirizzo staff@bolina.it
20 Settembre 2006
A Maratea tariffe più care del 100%
Il 7 agosto, in viaggio verso il Sud, mi sono fermato a Maratea. Grazie alla cortesia dell'addetto ai carburanti che ci ha informato chi i pescherecci non sarebbero tornati prima di due giorni, abbiamo trovato posto al transito, altrimenti affollato.
Ho preso comunque contatto con la direzione del Porto Turistico per conoscere le tariffe. E ho scoperto che a Maratea vige un particolare listino secondo il quale una barca di 12 metri può essere larga al massimo 3,5 metri. Se è più larga, come penso qualunque barca moderna (la mia vela è 11,95x3,98), viene assegnata alla categoria di larghezza superiore (4,5 metri) e paga per una notte 50 euro in giugno e settembre, 70 in luglio e 130 in agosto!
Io ero stato a Maratea nel luglio del 2004, e avevo pagato 36 euro. Ho chiesto all'addetto come si giustificavano tali aumenti. Mi ha risposto che il porto era stato rinnovato e comunque (equivocando fra quanto da me pagato in luglio e quanto avrei dovuto pagare in giugno) non mi potevo lamentare di un aumento di soli 14 euro. Come se aumentare i prezzi del 50% in due anni fosse logico! Quando gli ho fatto notare che l'unico cambiamento visibile era nei servizi, che nel 2004 c'erano e nel 2006 no, in quanto in fase di ristrutturazione fino al luglio 2007, che l'aumento era di quasi il 100% e che 130 euro in agosto mi sembravano una follia, mi ha detto arrogantemente che era inutile protestare. I listini erano stati approvati dalla Capitaneria di Porto, e se non mi stavano bene me ne potevo pure andare.
Maratea è una bellissima cittadina e i suoi abitanti gentili. Ma non mi vedrà più. E come me penso altri diportisti. Vi prego, fate qualcosa!
Ormai in Sardegna, Lazio, Campania, Sicilia è normale che ti chiedano 70 euro per una notte in un Marina di una barca di 12 metri, se non te ne chiedono 100 e più.
Anche nei porti demaniali, che dovrebbero servire da calmiere, le Capitanerie autorizzano i concessionari a praticare listini vergognosi, o, come a Formia, danno in concessione anche i posti destinati al transito. Più si scende al Sud e peggio è. Il diportista è un pollo da spennare. Tanto, per quante rade faccia, prima o poi lo scotto lo deve pagare.
Il Sud è bello e volevo lasciarci la barca. Sto tornando al Nord. L'hanno prossimo andrò in Francia. I prezzi sono molto più ragionevoli, e, soprattutto, sono pubblicati ogni anno per tutti i porti sul "Livre de bord" che ogni diportista può comprare e tenere in barca. Almeno uno si regola. Perchè non c'è anche in Italia?
(Umberto Colonna - Milano)
19 Settembre 2006
Varazze: che vergogna!
Ho voluto festeggiare con mia moglie l'anniversario di matrimonio andando ad ormeggiare nel nuovo marina di Varazze: abbiamo entrambi da decenni una lunga meravigliosa storia con questa splendida cittadina ligure.
Il porto è stato chiuso due anni per lavori, nel frattempo tutte le imbarcazioni sono state mandate via (lascio immaginare l'indicibile disagio). Il comune ha stipulato una convenzione con privati che hanno avuto il permesso di fare uno scempio. Venendo dal mare salta all'occhio l'enorme scogliera artificiale del molo di sovraflutto che, sovrastato dalle tante autogru e dal travel-lift dei cantieri di manutenzione, sembra tristemente una grande zona industriale. I cantieri Baglietto, che a discapito di tanto nome appaiono cumuli di rfiuti industriali a cielo aperto sovrastati da costruzioni fatiscenti, prima della costruzione del marina si notavano meno. Oggi, visti dal mare, si presentano giusto alla fine del molo a completare l'impressione di prendere terra in un enorme insediamento industriale ormai abbandonato. La splendida Varazze, così deturpata, si allunga sulla destra.
Entrando ci si perde in un enorme porto ancora vuoto: chissà se il progettista è mai andato in barca. . . magari a vedere i marina francesi. Già molti decenni or sono si progettavano porti turistici con il molo di accoglienza all'entrata, vicino agli uffici.
Per fortuna troviamo vecchie conoscenze tra gli ormeggiatori: gente splendida che fa il suo lavoro come meglio è possibile. C'è tanto posto. . . ci consentono di ormeggiare in un molo vicino e comodo. . . finché si può: per il transito hanno destinato una banchina sul molo di sovraflutto che scoraggerà chiunque a recarsi in paese a causa della distanza.
La ciliegina poi. . . è arrivata al momento di pagare la sosta della notte: 55 euro per imbarcazioni entri i 10m.
Ho chiesto più volte con incredulità se non vi fossero errori. . . Poi non sono riuscito a trattenermi. . . che vergogna!
La civiltà, l'educazione, il saper vivere non può fare a meno del senso di ospitalità. Già per i greci l'ospite era sacro. Questo concetto è incommensurabilmente più importante quando non si parla di ospite, ma di marinaio. Ogni essere umano che vada per mare ha diritto di prender terra ovunque esistano altri "esseri umani".
Nel porto di Varazze tutto indica che non siete i benvenuti: se non venite è meglio!
Non mi interessa spiegare le ragioni di tanta indignazione ai privati che gestiscono il porto di Varazze. Non sarebbero arrivati a tanto se fossero in grado di capire che vendono la loro dignità per una manciata di euro. Ma la domanda è: a che servono le pubbliche istituzioni?
(Marcello Battaglia - Paullo, Mi)
14 Settembre 2006
Di risate e bolinate
Egregio Sig Massimo Bruno,
sono uno degli skipper che la sera accennata nella sua mail (del 31 Agosto, in questa rubrica col titolo "Sboroni in vacanza", ndr) si trovava nella baietta di porto Pollo, e Le rispondo non solo per difendere il nostro operato quanto per il buon nome della scuola di vela, che a dire il vero non ha parte in questa vicenda se non per il fatto di avere charterizzato le barche in quel periodo; ma essendo io stesso un istruttore di Orza Minore scuola di vela mi sento chiamato in gioco e se mi è permesso dalla redazione di Bolina, vorrei esporre quanto è accaduto dal mio punto di vista.
Siamo arrivati praticamente in serata e visto il poco fondo all'interno della baia, è stata scelta obbligata ancorare laddove altre 2/3 barche erano già presenti, e dove eravamo certi esserci sufficiente spazio senza dar noia; il calumo dell'amico francese formava una L di 50 metri che praticamente impediva a qualsiasi imbarcazione di dare fondo in quella parte senza galleggiare con gli scafi sopra di essa; eravamo comunque ad oltre 20 metri dall'imbarcazione d'oltralpe e la meteo contrariamente a quanto lei adduce, prevedeva nottata tranquilla e vento dalla metà mattinata in poi.
Il francese si è avvicinato alle nostre imbarcazioni (a dire il vero anche con fin troppa foga in compagnia di altri due compagni di viaggio ) informandoci che i nostri scafi erano praticamente sopra il suo calumo (vero, ma le nostre ancore stavano 40 metri sopravvento!); considerate le buone condizioni meteo e dopo esserci informati sull'orario della sua prevista partenza la mattina successiva, (questi ci ha risposto che si sarebbe trattenuto anche il giorno dopo), lo abbiamo informato che la flottiglia sarebbe ripartita verso le 09.00 e comunque in caso di vento e problemi, avremmo subito levato le ancore senza dare noia ad alcuno (tanto meno scarrociando su altre barche o incrociando calumi, l'ha detto Lei siamo una scuola di vela!); il francese tranquillizzato e rassicurato è tornato sulla propria imbarcazione e lì si è chiusa la vicenda. Dove stà il problema? Perché si vuole a tutti i costi creare un contenzioso?
Non riesco comunque a capire come possa essere certo che "il milanese sborone" fosse uno skipper o il capoflottiglia, considerato che non portiamo ne divise, ne tantomeno segni identificativi! ma quanto da lei impropriamente affermato getta oscure ombre sulla nostra scuola e sull'operato dei sui istruttori! le pare corretto?
Sono sinceramente spiaciuto Sig. Bruno che qualcuno dell'equipaggio abbia involontariamente interrotto il suo relax o abbia potuto recarLe disturbo, parlando a voce alta al cellulare e me ne scuso, ma anche ciò che Lei scrive affibiando al nostro milanese anche nella vita un comportamento poco civile in qualsiasi occasione mi sembra eccessivo e sicuramente poco rispettoso; eppoi, mi permetta, da come Lei scrive sembra denigri una persona perchè è Milanese e Italiana?? (ndr.."con forte accento Lombardo" e con "stile inconfondibilmente Italiano). Mah!
Posso condividere la sua visione dell'andar per mare, aspettando il momento buono prima di prendere il largo, magari sorseggiando un buon vino, o leggendo un libro o ancora guardandomi in giro senza nulla fare, perchè...... nella vita una persona è già stressata tutto l'anno, .........ma forse per chi nella vita non è stressato, le vacanze possono essere un momento di festa, di vita sociale, di divertimento in compagnia di altre 20/30pesone ( questa è la motivazione dell'ormeggio "in parallelo" di piu' barche ) di risate e di bolinate con 30 o piu' nodi senza dover aspettare che il tempo si rimetta a regime; Mai preso in considerazione che qualcuno la possa pensare in maniera diversa?
In ultimo per quanto riguarda lo spirito dell'andar per mare Le posso assicurare che in quella settimana di tanto vento, in piu' di una occasione qualcuno della flottiglia si è prestato ad aiutare altre barche in difficoltà, lo potrebbe confermare il proprietario di un sunseeker che all'ormeggio a budelli con 30 nodi scarrocciando ha agganciato il calumo di una barca a vela sottovento sulle sue eliche; qualcuno di noi ha preso il tender ed ha prestato aiuto "lavorando sodo".
Forse è questa la cosa piu' importante da insegnare!
Mare amico e vento in poppa,
(Luca Ronchi - Milano)
31 Agosto 2006
Sboroni in vacanza
Cari amici di Bolina,
vi scrivo per raccontarvi un episodio che mi ha toccato alquanto, qualche settimana fa mentre mi trovavo all'ancora in rada nel Nord della Sardegna.
Dopo una discesa "burrascosa" da Genova a Bastia con la mia fedele Alpa 9.50, arrivo a Bonifacio dove trascorro, sempre in compagnia di mia moglie, 2 giorni finalmente quieti.
L'annuncio di un imminente peggioramento del tempo con burrasca da Ovest e avviso di "forte colpo di vento" ci induce a cercare ridosso al di là delle Bocche, in uno degli innumerevoli ancoraggi dell'Arcipelago.
Decidiamo per Porto Pollo in virtù del fatto che è nello stesso tempo ampio, piacevole, sicuramente meno affollato di altri blasonati ancoraggi della zona e, non ultimo, relativamente ridossato dai venti di tutti i quadranti.
Diamo fondo quindi, ben discosti dalle poche barche presenti in modo da consentire il brandeggio.
Poco prima dell'imbrunire giunge una flottiglia di barche della nota scuola di vela "Orzaminore" che àncorano in parallelo tenendosi poi unite l'una all'altra con degli springs.
Trovo questo modo di dar fondo (di gran moda fra le barche della flotta inglese Sun Sail soprattutto in Grecia e Turchia) assolutamente pericoloso laddove i venti provengano da direzioni variabili. Il rischio di arare le ancore, di provocare grovigli di catene inestricabili e di scarrocciare poi sulle altre barche all'ancora è troppo elevato.
Fortunatamente non era questo il caso...
Calavano le prime ombre della sera ed il capo flottiglia poteva finalmente dare sfogo, ad alta voce e con forte accento lombardo, alle sue telefonate col cellulare. Uno stile inconfondibilmente italiano...
Assisto, dal pozzetto della mia barca, alla discussione fra l'istruttore di Orzaminore ed un francese che, col suo tender, si era avvicinato alle barche della scuola protestando per il fatto che queste galleggiavano felicemente e tranquillamente al di sopra della sua linea di ancoraggio...
La discussione non ha alcun esito e le la situazione rimane a bocce ferme fino a notte già fatta allorquando sopraggiunge una barca ritardataria della scuola con le luci di via spente o non funzionanti, che però non dà fondo all'ancora ma si unisce alla flottiglia con i soli springs.
La notte trascorre fortunatamente tranquilla ma già ci sono le prime avvisaglie del vento promesso da Meteo France.
Ormai a giorno già fatto, le barche della scuola levano le ancore e sfilano in direzione dell'uscita della rada.
Il capo flottiglia urla all'indirizzo delle barche ancorate, fra cui ovviamente la mia, la seguente frase:
"rimanete pure qui a fare muffa..."
Io, in risposta al suo apostrofare, sono andato ad afforcare prudentemente una seconda ancora con relativo calumo. Dopo qualche ora ha cominciato a rinforzare il Maestrale che è arrivato al suo culmine nella notte e nei 3 giorni successivi soffiando sempre ed ininterrottamente fra i 25 e i 30 nodi con lunghe raffiche fin'oltre i 40. Probabilmente, a quell'ora, le barche di Orzaminore erano già al sicuro solidamente ormeggiate ai pontili della loro base logistica di Cannigione...
Mi sento veramente offeso da questo capobarca/istruttore/capoflottiglia/sborone milanese, che evidentemente non ha capito (nè tanto meno può far capire ad altri) come si va in barca e come ci si comporta con altri velisti che magari, loro sì, hanno invece afferrato il senso vero dell'andar per mare: la prudenza prima di tutto ma anche il piacere di scoprire la "lentezza".
Sono già stressato tutto l'anno. Se ne ho la possibilità, durante le mie sacrosante vacanze, voglio potermi prendere il tempo che mi serve e quindi anche "fare un po' di muffa" fino a che il meteo non dia segni di miglioramento, approfittando magari di una pausa più lunga di altre per leggere qualche buon libro, dipingere qualche modesto acquerello, ascoltare un po' di musica o semplicemente guardarmi attorno sorseggiando un buon bicchiere di vino.
Evidentemente l'istruttore di Orzaminore non conosce questi ritmi ma soprattutto non riesce a scrollarsi di dosso la sindrome da A4 (autostrada Milano/Brescia) con gli abbaglianti spianati affinchè tutti si spostino per lasciarlo passare e per poi andare a parcheggiare dove più gli fa comodo...
Ho frequentato la famosa scuola di vela francese dei Glènans, in Bretagna, e mai ho visto un'istruttore/capobarca/capoflottiglia dare ai suoi allievi questi insegnamenti...
Per la cronaca, alla vigilia di Ferragosto, di buon mattino, abbiamo levato le ancore a nostra volta ed abbiamo ri-attraversato le Bocche di Bonifacio con l'intenzione di guadagnare più miglia possibile verso Nord visto che iniziava l'ultima settimana di ferie. Il vento era sceso ad una trentina di nodi, il mare era ancora ben formato ma non pericoloso e con le nostre 2 belle mani di terzarolo alla randa ed il genoa pesante debitamente rollato, non abbiamo avuto problemi di sorta.
Nessuna barca di Orzaminore all'orizzonte...
Buon vento.
(Massimo Bruno - Varese)
11 Agosto 2006
Ponza: neanche fosse Montecarlo!
Andare oggi in barca in vacanza è diventata veramente "un'impresa
rischiosa". Un tempo ci si preoccupava solo delle condizioni meteo mentre ora
il vero pericolo sono gli altri: se li osservi ti rendi conto subito della
loro estraneità all'andare per mare.
Hanno quasi sempre barche a motore sempre più grandi e ti viene solo da pensare che insieme alla barca si siano comprati anche la patente (che comunque anche se regolarmente conseguita non dà l'esperienza necessaria). Sono maleducati, arroganti e incapaci come le loro barche di navigare.
Anche le barche a vela comunque sono diventate pericolose; da quando c'è stato il boom del charter troppo spesso vengono affidate con leggerezza a gente troppo inesperta. La
situazione naturalmente tende a peggiorare di stagione in stagione.
Quindi la vera preoccupazione non sono più le "buriane" ma dove andrà a calare l'ancora
quel tizio... speriamo il più lontano possibile. Ma se ti "punta" sei
fregato! Quello che comunque volevo segnalare di concreto è che a Ponza ai
pontili galleggianti situati nella rada adiacente al porto (esposta a Levante
e quindi non sicura) dove anche con mare calmo sei "strattonato" tutta la
notte e con cattivo tempo ti cacciano perchè diventa insostenibile, chiedono
12 euro al metro lineare!! ...ah, dimenticavo: prezzo scontato, mi è stato
detto, ad agosto 15 euro!
Sapete che cosa mi rammarica di più: quei pontili sono sempre pieni.
(Michele Venzano - Terni)
1° Agosto 2006
Prevedere le rotte criminali
Anche quest'anno la stagione estiva si è aperta con quello che la stampa definisce incidente, ma chiamerei assassinio. Un sub intento a pescare, con tutte le segnalazioni e cautele richieste, è stato travolto dal solito incosciente alla guida di un motoscafo troppo potente e veloce per le sue risorse mentali.
Non voglio con queste righe commentare l'accaduto perché già fatto prima e meglio, ma solamente esprimere alcune idee. In primo luogo, passati alcuni giorni avremo dimenticato tutto e non è bello. Secondariamente, quando raggiunta la caletta dei nostri sogni, assieme a familiari e amici, ci accingiamo a scendere in acqua, cerchiamo di essere prudenti e di prevedere le possibili rotte di questi criminali.
Per ultimo, quando assistiamo a qualche evoluzione di incoscienti, sfruttiamo i mezzi di ripresa (fotocamere, telecamere, telefonini) che bordo sicuramente abbiamo per documentare la scena e farne poi l'uso che la coscienza ci detterà. Senza dimenticare comunque la radio vhf che diffonde le notizie con immediatezza, a vantaggio di tutti.
(Paolo Elia - Roma)
31 Luglio 2006
Fette di salame a Ventotene
Purtroppo ancora una volta ci stupiamo quando avvengono gli incidenti a mare, spesso con morti e feriti gravi. Sono appena tornato da una piccola crociera con una barchetta a vela tra Ponza Ventotene.
Mai visti dei veri controlli sia a mare che vicino alle spiagge.
Dovunque barche a velocità elevate che arrivavano sotto costa senza alcuna attenzione, passano vicino ai bagnanti e ai sub e, il tutto a velocita' sempre elevate.
Ponza la notissima cala Frontone. I carabinieri girano incessantemente per il controllo documenti e giubboni di salvataggio, razzi, etc. intanto a pochi metri di distanza sfrecciano barche vicinissime ai bagnanti e nessuno vede niente.
Poi i primi di luglio a Ventotene, affollatissima, vedo arrivare due barche con a bordo dei supervip che ormeggiano sotto gli occhi delle autorità locali. Mentre ormeggiavano un ragazzino (massimo 12-13 anni) è sceso sul gommone con un motore da almeno 40 Cv e volteggiava nel porto guidandolo tutto fiero sotto gli occhi della suddetta autorità. Una grave infrazione.
Il comandante del porto che aveva visto tutto chiamava allora a bassa voce lo skipper della superbarca e "lo avvisava, per favore" di richiamare a bordo il bambino. Il comandante del porto chiudeva quindi un occhio, anzi tutte e due.
Allora mi è tornato in mente che ben due volte in passato, proprio a Ventotene, solerti militi mi avevano fermato e contestato ben due infrazioni, la prima perché era scaduta da pochi giorni l'assicurazione del motore, infrazione sanabile a ufficio postale aperto in pochi minuti, la seconda perché la cassetta di pronto soccorso della mia imbarcazione era fornita e a posto ma, secondo loro, non "omologata". Nessuna delle due infrazioni erano così gravi da rappresentare un pericolo per gli altri.
Invece un ragazzino che fa volteggiare in porto un gommone con un motore da 40 CV era evidentemente una cosuccia. Alle mie cortesi rimostranze il comandante del porto mi ha detto bruscamente di farmi i c... miei e di non occuparmi delle cose che non mi riguardavano. Evidentemente era occupato a togliersi le fette di prosciutto dagli occhi.
Due pesi e due misure... forse succede così dappertutto ma è difficile che una barchetta come la mia possa fare incidenti più o meno mortali mentre le superbarche...
(M.P. - Roma)
6 Luglio 2006
Elba, Corsica e Sardegna
Di rientro dalle consuete ferie ...galleggianti, scrivo alcune segnalazioni e curiosità incontrate durante le circa 400 miglia percorse da Etrusca Marina fino al golfo di Marinella e ritorno.
1. Porto Vecchio (Corsica)
il canale di entrata del porto turistico è da quest'anno largo una trentina di metri e ben segnalato da boe rosse e verdi a partire dalla "storica" meda verde di biforcazione. Ora è impossibile sbagliare e andare in secca. (attenzione soltanto al fatto che la meda verde di biforcazione è allineata alle boe rosse, quindi sul lato di sinistra entrando)
Davanti alla diga c'è un campo gavitelli, ma non so dire se disponibile per il diporto o riservato al circolo locale.
Sul Vhf 9 comunque vi dicono tutto.
2. Porto di Punta Marana (Golfo di Marinella Sardegna)
in corrispondenza dell'imbocco del porto, al traverso dei consueti fanali rosso-verde il fondale NON supera i 2 metri e 10 con alta marea.
Ho "sperimentato" di persona il fondale all'entrata quando lo strumento segnava 1,80 metri (calcola che "pesca"circa una trentina di centimetri). Con l'Oceanis 423, sono entrato giusto perchè erano le 20 e c'era alta marea. Per uscire... ho dovuto attendere la marea successiva.
Sia il Mancini che altri portolani danno all'ingresso e in avamporto un fondale di 3,5 metri... Attenzione..!
Lo staff del porto è comunque molto gentile.
3. Santa Teresa di Gallura (Sardegna)
l'ormeggio per un 42 costa -udite!!!- 18,50. Avete letto bene...18,50 !!
Ovviamente con ormeggiatore che ti viene a prenere appena metti il naso in porto, acqua, corrente e (ottimi) servizi.
4. Altre tariffe:
Porto Vecchio: 34 euro (assistenza e servizi OK)
Porto dell'isola di Cavallo: 50 euro (nessuna assistenza)
Punta Marana: 60 euro (nessuna assistenza,servizi OK)
Porto Azzurro (Elba): 65 euro (ottima assistenza da Giovanni)
Meditate gente...
5. Porto dell'isola di Cavallo
stanno posando le nuove catenarie e altri lavori. Si deve ormeggiare all'inglese. Meglio alla diga o al primo pontile entrando. Attenzione comunque ai sub e ai gavitelli che seganalano le catenarie.
6. Canale di Piombino
se vi capita di passare, tenete gli occhi ben aperti: oltre al solito traffico intenso c'è qualcuno che innesta il pilota automatico, tira su tende e capottine e si mette a fare colazione. Ovviamente con NESSUNO di guardia. Ma chi ti ha dato la patente???
Buon vento e buona estate!
(Marco Boghi - Lugano)
5 Luglio 2006
Crociera a Ischia e dintorni
Con un amico sono riuscito a organizzare una veleggiata con 5 barche (38 persone) partenti da Napoli per Ischia, Capri, Costiera, Amalfitana e Sorrento nei giorni del 22-23-24-25 maggio. L'anno scorso con due barche da Procida per Ischia e Ventotene con 20 persone.
A Casamicciola, nel porto turistico-commerciale, i sevizi a terra, Bagni e Docce, fanno pena, poco puliti, mal funzionanti e inadeguati al numero di barche in transito e stanziali. Tassa richiesta nel periodo per una notte e per una imbarcazione media di 40 piedi, 60 euro. In pratica per i servizi igenici appena decenti bisogna recarsi al bar.
Capri, per un 50 piedi, sono stati chiesti 250 euro per una notte, i pontili erano in trasformazione, senza le colonnine dell'acqua e della corrente elettrica, con chiodi e viti sporgenti nella zona del camminamento. Con un allacciamento volante, al pontile vicino, sbagliandio la polarità d'entrata della corrente, i quadri elettrici si sono presi una botta da 380 wolts, bruciando i caricatori del cellulari e vari componenti del quadro controllo di alcune barche, come la radio . Naturalmente non abbiamo saldato e ci è stato rimborsato il danno. I servizi igenici erano discreti.
Positano non esiste porto ma una serie di boe poste a 200-300 metri dalla riva. 60 euro per una notte compreso la barca di servizio per scendere a terra. Non ci sono servizi a terra.
Sorrento ha un porto commerciale con transito di traghetti e aliscafi. Impossibile fermarsi nemmeno per poche ore. Ci siamo messi alla fonda fuori dal porto in attesa di chi è sceso a terra.
Ventotene porto romano, 70 euro per una notte, l'acqua va pagata a parte, la corrente elettrica c'è, ma i servizi igenici non esitono.
In Campania si lamentano perchè i turisti, specialmente quelli stranieri, mancano o non tornano piu.? Questi sono i motivi o comunque uno dei tanti.
Gli anni passano e non cambia nulla. l'importante è incassare cifre incomprensibili per un servizio scadente e inesistente.
(Adrio Benci - Napoli)
4 Luglio 2006
Onde maleducate
Cari amici di Bolina, è da poco più di un anno che sono diventato un velista e un vostro assiduo lettore. Finalmente dopo tanti sacrifici, ad agosto scorso, sono riuscito ad acquistare una barchetta a vela, datata (è del 1972 come me) ma abitabile per la famiglia e le gite giornaliere e capace anche di dare emozioni quando si naviga con gli amici e si può osare qualcosa di più.
Ma non è per raccontarvi questo che vi scrivo. Ieri, domenica 3 luglio. siamo usciti per stare in mare tutto il giorno insieme anche con altre 3 barche di amici. Giunti presso la caletta sotto il faro di San Giovanni (nel bellissimo golfo di Oristano) abbiamo gettato le ancore e ci siamo affiancati. Tutto bene, abbiamo fatto il bagno, mangiato, scesi in spiaggia etc. etc.
A parte la solita maleducazione dei diportisti con le barche e gommoni che scorrazzano prua in aria senza vedere dove vanno (pericolosissimi) che comunque non infastidivano in fatto di onde, verso le 18, giunta quasi l'ora di andar via, entrava in golfo un altro cretino che ci passava si, a 6/700 metri da noi, ma bontà sua, correva almeno a 15/20 nodi con una "barchetta" di 18/20 metri. Le conseguenze sono state disastrose per noi (ma poteva andare peggio). Le onde formate da questo deficente (passatemi il termine) erano di almeno un metro, investendoci al traverso.
La più grande delle nostre barche, avendo l'albero appena + alto non ha subito danni. La mia e l'altra barca alla mia dritta, avendo gli alberi quasi della stessa altezza, invece si. Al mio vicino si è rotto il mostravento, a me per "fortuna" no, il problema è che è caduto nel pozzetto assieme alla testa dell'albero , alla luce di fonda e al paterazzo, nonchè alla drizza della randa (immaginate un blocco di ferro di circa 1 Kg che cade da 6 metri d'altezza con tanto di cime, cavi d'acciaio e spigoli vari). Per fortuna mia moglie e mia figlia, poco prima, erano salite a bordo dell'altra imbarcazione. Fossero state nella nostra barca, tremo al solo pensare delle possibili conseguenze.
Risultato, tanto spavento, barche da portare in secca per riparazioni ( e forse stagione finita) , rientro in porto a motore per l'impossibilità di issare le vele, altri soldi da spendere e sto cretino miliardario con il 20 metri che continuerà a fare queste.... (lascio a voi il termine appropriato da usare). Già perchè non potendolo inseguire con i nostri mezzi, abbiamo provato a contattare il porticciolo dove si dirigeva, ma nessuno ci ha risposto. Percui: spaventati, danneggiati e beffati.
Come si fa ad educare persone che comunque hanno preso la patente nautica e dovrebbero aver ben presente ed essere consapevoli delle conseguenze che un comportamento a dir poco sbagliato, in mare può avere conseguenze disastrose?
(Saturnino Masones - Oristano)
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