Il 43enne indiano ha tagliato il traguardo di Les Sables d'Olonne il 29 aprile dopo 236 giorni di navigazione no stop
Sabato 29 aprile alle ore 6.46 Abhilash Tomy al comando del Rustler 36
Bayanat, ha completato il suo giro del mondo senza scalo e in solitario, conquistando il secondo posto nella
Golden Globe Race. Lo skipper, ex ufficiale della Marina indiana, ha tagliato il traguardo di Les Sables D'Olonne dietro la sudafricana Kirsten Neuschäfer, dopo 236 giorni, 14 ore e 46 minuti di navigazione. Un risultato eccellente per il navigatore di Kerala, ma anche una rivincita per il 43enne che, nell'edizione del 2018 del
Golden Globe, dopo 83 giorni di navigazione fu vittima di una terribile tempesta al largo dell’Australia che capovolse quattro volte di seguito la sua Eric Suhaili Replica facendogli riportare gravi fratture e costringendolo a
gettare la spugna e ad essere tratto in salvo
da una nave cargo francese.
Abhilash, oggi il primo indiano ad aver completato l’impresa del giro del mondo in solitario e senza scalo, ha dimostrato una determinazione e una forza di volontà senza pari. Non solo per essere tornato in gara dopo la traumatica esperienza del 2018, ma per essersi dovuto confrontare, anche in questa edizione, con un karma apparentemente avverso che l'ha visto affrontare nuovamente infortuni e avarie.
A partire dalla collisione con una nave appena due settimane prima della partenza del giro del mondo mentre era in rotta per Les Sables d'Olonne. Un incidente che l'ha costretto in cantiere per riparare in fretta e furia la prua praticamente divelta del suo Bayanat, e all'esborso di ulteriori 50.000 euro miracolosamente raccolti grazie a un generoso crowdfunding locale. Nel corso della gara poi si sono verificate avarie al sartiame e al timone a vento, nonché l'ennesima caduta in pozzetto che l'ha lasciato qualche giorno ko. Nonostante ciò, Tomy, ribattezzato "Mr Fixit" per la sua ingegnosità, ha mantenuto la prua lungo la rotta dando filo da torcere alla Neuschäfer e dimostrato di essere uno dei più grandi navigatori contemporanei.
"Non immaginate – ha commentato il navigatore una volta oltre la linea d'arrivo – quanto sono felice di essere qui, a Les Sables d'Olonne, con la mia barca. Ho sentito molta leggerezza e tranquillità dopo aver superato il punto del mio incidente di quattro anni fa. Sono grato a mia moglie, alla mia squadra, al mio sponsor e ai "Sablais" che si sono mobilitati per aiutarmi a riparare la mia barca e permettermi di prendere il via alla Golden Globe Race".