Risultato eccellente per l'equipaggio italiano impegnato nel giro del mondo rievocativo della Withbread. Lo Swan 65 al comando di Vittorio Malingri guida la classifica Irc e Flyer Class
Primi in categoria Irc e Flyer Class e terzi in classifica generale. È festa a bordo Translated 9, unica barca italiana impegnata nell'Ocean Globe Race, giro del mondo in equipaggio "retrò", rievocativo della Withbread. Lo Swan 65 (ex ADC Accutrac, 5° nella Whitbread nel 1977) di Marco Trombetti al comando di Vittorio Malingri, ha dato fondo all'ancora a Città del Capo il 23 ottobre dopo 21 giorni di navigazione.
Il primo a tagliare la linea d'arrivo era stato 11 ore prima Spirit Of Helsinki (2° in Irc e primo in Sayula Class)
Swan 651 del finlandese Jussi Paavoseppä passato in testa a poche ore dall'arrivo al Pen Duick VI che al comando di Marie Tabarly, figlia del celebre Eric, aveva condotto la gara sin
dal 10 settembre quando il giro del mondo era partito da Southampton. Tabarly si è così dovuta accontentare del secondo posto in classifica generale, del 3° in Flyer Class e del 4° in Irc, dietro a
Maiden dell'inglese Eather Thomas.
Ricordiamo che per partecipare al giro del mondo in equipaggio ideato dal neozelandese Don McIntyre (già organizzatore della Golden Globe Race e della Mini 5.80), le barche di lunghezza compresa tra i 14,32 metri (47 piedi) e i 20,11 metri (66 metri) devono essere progettate prima del 1988 e di lunghezza compresa tra i 14,32 metri (47 piedi) e i 20,11 metri (66 metri). Per di più sono divise in 3 raggruppamenti: Adventure (14,32-17,06 m), Sayula (17,07-20,11 m) e Flyer per le barche originali che hanno preso parte a una delle prime tre edizioni della Whitbread.
"Siamo contentissimi di essere arrivati primi – ha dichiarato Vittorio Malingri al traguardo – non in reale che non ce l'abbiamo fatta, ma in compensato che è la classifica ufficiale della Ocean Globe Race. È stata una tappa bellissima e questo risultato è merito del nostro fantastico equipaggio e della preparazione minuziosa della nostra barca. E anche se è stata una tappa con pochissimo vento soprattutto nel Golfo della Manica, nel Golfo di Biscaglia e nelle acque portoghesi, siamo riusciti comunque ad arrivare con giorni di anticipo in compensato sui nostri avversari, raggiungendo il nostro obiettivo di guadagnare più tempo possibile, dal momento che in realtà siamo la quinta barca più lenta della flotta e in teoria avrebbero dovuto tutti arrivarci davanti. L'abbiamo fatta davvero volare (la barca, ndr), siamo riusciti a fare di più e a battere la matematica. Il picco massimo di vento lo abbiamo avuto a mezzo miglio dall'arrivo, dove è stato necessario un cambio di vela, trinchetta tormentina, con vento a 45 nodi ed è stato il momento più intenso di tutta la regata. Abbiamo puntato, in generale, a costruire un vantaggio da spenderci nella prossima tappa, che sarà meno tecnica e molto più incentrata sulla velocità della barche. Qui a Cape Town dovremo cambiare l’albero, per il resto la nostra barca è in ottime condizioni".
La seconda tappa di The Ocean Globe Race con traguardo ad Auckland, in Nuova Zelanda, prenderà il via il 5 novembre. intanto complimenti ai nostri!