Si è conclusa il 26 marzo in Polinesia, la traversata del Pacifico a bordo di una paddle board. Protagoniste sei donne francesi
Stéphanie Barneix, Alexandra Lux, Emmanuelle Bescheron, Itziar Abascal, Marie Goyeneche e Margot Calvet ce l'hanno fatta. Le sei donne
partite lo scorso 4 gennaio da Lima in Perù, per completare la traversata del Pacifico a bordo di un Sup, hanno tagliato la linea d'arrivo di Moorea, in Polinesia il 26 marzo.
La sfida, denominata Cap Optimist, è stata completata attraversando 4.000 miglia di oceano con la sola forza delle braccia. Le sei atlete si sono alternate alla voga 4 ore ciascuna, giorno e notte, potendo contare sul supporto di un catamarano che le ha seguite lungo la rotta come barca appoggio. L'obiettivo di questa eccezionale avventura era promuovere e raccogliere fondi per l'associazione Hope Team East che con peculiari programmi sportivi, sostiene i bambini in cura per il trattamento dei tumori.
Un'impresa da Guinnes in cui le sei donne si sono cimentate dovendosi confrontare con i capricci del tempo, punture di meduse e la poco gradita curiosità degli squali.
"È il culmine di un progetto fantastico – ha dichiarato Stéphanie Barneix-Geyer – durato diversi anni. Ci sono stati alti e bassi, ma siamo riuscite a creare un gruppo che ha creduto in noi. La partenza da Lima e l'arrivo a Moorea sono stati momenti emozionanti e impressionanti. Ci sono stati momenti difficili, ma abbiamo sempre trovato il modo di andare avanti, grazie allo spirito di solidarietà che si era manifestato sulla barca. Siamo molto felici per tutti coloro che hanno lavorato al progetto. È un misto di emozione, soddisfazione e rimpianto per la conclusione di questa avventura. Torneremo a una vita normale, non è facile, ma ci riadatteremo".