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Porto Carlo Riva:
la camorra smaltiva i relitti


17-06-2020

Agli arresti i vertici del porto di Rapallo per lo smaltimento illecito delle barche colpite della mareggiata del 2019 affidato alla società di demolizioni AST di Pasquale Capuano

Porto Carlo Riva: 
la camorra smaltiva i relitti
Smaltimento illecito di rifiuti aggravato, violenza privata aggravata dal metodo mafioso, illecita concorrenza con violenza e minaccia, intermediazione illecita di manodopera, omicidio colposo per la morte di un sub durante le operazioni di rimozione dei relitti al porto di Rapallo. 
Questi i capi d'accusa per Andrea Dall’Asta, Marina Scarpino e Massimo Burzi, ai vertici della Porto Carlo Riva, società che gestisce l'approdo turistico ligure che si sarebbe avvalsa dei servigi illeciti dell’imprenditore campano Pasquale Capuano, ora in carcere ad Avellino, per smaltire i relitti della mareggiata che nell'ottobre del 2018 mise a soqquadro l'approdo
 
Lo smaltimento da parte di Capuano (già indagato per una sparatoria ad aprile 2019 davanti ad alcuni cantieri navali di Bacoli contro un imprenditore concorrente) ha interessato 85 imbarcazioni e sarebbe avvenuto senza autorizzazione e  il rispetto delle normative vigenti, tanto che a farne le spese sarebbe stato anche un sub, deceduto proprio nelle fasi di recupero dei relitti. Arrestati anche Roberto Lembo, ingegnere campano, l'avvocato Francesco Acamfora e Filomena Capuano, figlia dell’imprenditore.
 
Secondo il pubblico ministero Andrea Ranalli – come riporta il quotidiano il Secolo XXIX – i vertici del Carlo Riva, «sapendo con chi stavano trattando» avrebbero accettato di appaltare i lavori all’imprenditore campano per risparmiare denaro, accorciare i tempi di rimozione dei detriti e di riapertura dello scalo e accontentare anche gli armatori, sul piede di guerra per i rimborsi. Non solo, i gestori dell'approdo avrebbero agito, come si rileva dalla intercettazioni, anche per depistare le indagini a loro carico.
L’indagine era scattata un anno fa, quando gli uomini della Guardia Costiera della compagnia di Santa Margherita Ligure avevano fermato un tir carico di detriti in uscita dal porto privo di bolla di accompagnamento.

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