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Transat Jacques Vabre
sfida sulla rotta del caffè


05-11-2021

Salpa domenica 7 novembre la 15° edizione della transatlantica in doppio. Inedita la formula di quest'anno che prevede tre percorsi per quattro classi. In gara 158 velisti tra i quali gli italiani Giancarlo Pedote e Andrea Fantini.

Transat Jacques Vabre
sfida sulla rotta del caffè

Ultime ore di preparativi a Le Havre prima della partenza della Transat Jacques Vabre, una delle classiche oceaniche più attese dell'altura internazionale nata nel 1993 sulla rotta dei bastimenti a vela che trasportavano caffè. Alle ore 13.30 del 7 novembre dalla città francese salpa una flotta composta da 79 equipaggi di due persone divisa nella categorie Class 40, Imoca 60, Ocean Fifty (ex Multi 50) e Ultime. L'arrivo di questa 15° edizione è a Fort de France Bay, in Martinica, un traguardo inedito come originale è la formula che prevede tre percorsi diversi per le 4 classi in gara. Si parte tutti insieme da Le Havre e usciti dal Canale della Manica si affronta il Golfo di Biscaglia fino a raggiungere e doppiare Capo Finisterre. Con prua a Sud si costeggia quindi il Portogallo cercando di agguantare gli Alisei fino alle Canarie dove la flotta si divide in tre. I Class 40, che con 45 team in gara rappresentano il gruppo più numeroso, seguono il percorso più corto di 4.600 miglia. Devono raggiungere Capo Verde e lasciare l’isola di Sal a dritta prima di navigare verso Est fino alla Martinica: non dovranno attraversare le calme dell’equatore e quindi in un tempo compreso tra 17 e 22 giorni dovrebbero concludere la gara.

Gli Imoca 60 e gli Ocean Fifty, rispettivamente al via con 22 e 7 scafi, faranno invece rotta verso l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha, seguendo un tratto del percorso storico della regata per poi risalire. I concorrenti in gara in queste classi devono dunque attraversare l’equatore due volte e l’insidioso “Pot Au Noir. In tutto si tratta di coprire circa 5.800 miglia, distanza che gli Ocean Fifty dovrebbero percorrere in 12-15 giorni mentre il tempo necessario agli Imoca è stimato tra i 14 e i 17 giorni.

Il percorso più lungo di 7.500 miglia è riservato ai 5 Ultime in gara. Per i Maxi trimarani di 32 metri il waypoint da doppiare è l’arcipelago brasiliano di Trindade e Martim Vaz, posto nell’Atlantico centro meridionale, all’altezza di Rio de Janeiro. Anche loro devono superare due volte la linea dell’equatore, tuttavia considerato le velocità anche per loro il tempo di arrivo non dovrebbe superare i 17 giorni.

Come in ogni edizione sono tanti i grandi nomi della vela oceanica schierati sulla linea di partenza. Da Ian Lipinski nei Class 40 al tre volte vincitore della regata Erwan Le Roux negli Ocean Fifty; dall’ultimo vincitore del Vendée Globe Yannick Bestaven a François Gabart che con il suo nuovo Ultime "Svr Lazartigue" sfiderà "Banque Populaire XI" di Armel le Chéac’h. E infine, ma non per ultimi, i due italiani a cui va tutto il nostro sostegno: Giancarlo Pedote, che con quattro partecipazioni è ormai un veterano della regata, gareggia a bordo dell'Imoca 60 "Prysmian Group" in coppia con il francese Martin Le Pape, e Andrea Fantini, il quale torna in gara per la terza volta con il francese Charles-Louis Maurruau a bordo del Class 40 "Guidi". 

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