Due gravi recenti navali avvenuti nell'arco di una settimana evidenziano i crescenti rischi per il trasporto marittimo globale. Il primo caso ha coinvolto la Morning Midas, mercantile britannico con bandiera liberiana gestito da Zodiac Maritime, andato a fuoco il 3 giugno nelle remote acque delle Aleutine, 300 miglia a Sud Ovest dell'isola di Adak, nel Pacifico settentrionale. La nave trasportava 3.048 automobili cinesi dirette in Messico quando è divampato l'incendio che ha costretto all'evacuazione dell'intero equipaggio. Il carico comprendeva 70 veicoli completamente elettrici e 681 ibridi, oltre a 350 tonnellate di carburante e 1.530 tonnellate di gasolio. Morning Midas ha continuato a bruciare in mare aperto senza apparenti segni di allagamento, sollevando preoccupazioni per l'ambiente marino artico.
Sei giorni dopo, il 9 giugno, un secondo incidente ha colpito la MV Wan Hai 503, cargo singaporiano di 269 metri esploso e incendiatosi mentre navigava da Colombo a Nhava Sheva. La nave, attualmente alla deriva a 42 miglia da Beypore nel Kerala (India), trasporta 2.128 tonnellate di carburante e centinaia di container con merci pericolose. La Guardia Costiera Indiana ha dispiegato cinque navi, due aerei
Dornier e un elicottero per combattere le fiamme, disperdendo 2.600 kg di polvere chimica secca. Dei 22 membri dell'equipaggio, 18 sono stati tratti in salvo mentre quattro risultano ancora dispersi. Il Ministero della Difesa indiano ha parlato di "potenziale disastro ecologico".
(Giornale di bordo)
