Il cantiere italiano contesta un'inchiesta pubblicata il 30 ottobre dal quotidiano statunitense nella quale si attribuisce l'affondamento del mega yacht a debolezze progettuali
The Italian Sea Group (TISG), proprietaria del marchio Perini Navi, ha annunciato il 7 novembre di aver dato mandato ai propri legali di agire contro il New York Times per un articolo pubblicato il 30 ottobre sul tragico affondamento del Bayesian,
lo yacht di 56 metri nel quale la scorsa estate persero la vita sette persone.
Il disastro si consumò all'alba del 19 agosto quando il Bayesian, all'ancora al largo di Porticello (Palermo), si inabissò durante una burrasca trascinando con sé il proprietario Mike Lynch, sua figlia Hannah, Jonathan Bloomer (il presidente di Morgan Stanley International) con la moglie Anne Elizabeth, l'avvocato Chris Morvillo, la sua consorte Neda, e il cuoco di bordo Thomas Recaldo. Quindici i superstiti, tra equipaggio e ospiti, che riuscirono a mettersi in salvo su una zattera di salvataggio.
Nell'articolo, frutto del lavoro di sette giornalisti tra cui James Glanz, PhD in Fisica, il quotidiano statunitense attribuiva il disastro a presunte debolezze progettuali, individuando nell'albero di 237 piedi il "male originario". Secondo l'analisi, che cita "più di una dozzina di architetti navali e ingegneri", la scelta di un albero singolo anziché due come nei modelli gemelli del Bayesian, avrebbe reso l'imbarcazione particolarmente vulnerabile alle raffiche di vento anche con le vele ammainate. A certificarlo due ingegneri navali spagnoli, Guillermo Gefaell e Juan Manuel López, che attraverso modelli computerizzati hanno calcolato che una raffica di 54 nodi avrebbe potuto far imbarcare quasi una tonnellata d'acqua al secondo attraverso le prese d'aria della sala macchine.
L'articolo evidenziava inoltre come la zavorra, spostata a poppa per compensare il peso dell'albero, e la presenza di un ponte ribassato avrebbero compromesso la galleggiabilità dell'imbarcazione.
The Italian Sea Group, che ha
rilevato il marchio Perini Navi nel gennaio 2021 dall'asta fallimentare,
contesta fermamente queste conclusioni, definendole "prive di consistenza tecnica".
Sottolinea piuttosto che il Bayesian è stato progettato da Ron Holland, uno dei più rinomati architetti navali al mondo, e che la sua stabilità era stata pienamente certificata dalla Maritime Coastguard Agency britannica.
Secondo il cantiere, l'imbarcazione non poteva subire sbandamenti critici nemmeno con raffiche di 60 nodi, che quella notte si verificarono solo per circa due minuti.
In tali condizioni, sostiene The Italian Sea Group, lo yacht si sarebbe inclinato di soli 18 gradi, mentre per avere un ingresso d'acqua di una tonnellata al secondo, come sostenuto dai tecnici spagnoli, l'apertura di ventilazione avrebbe dovuto trovarsi a tre metri di profondità, condizione impossibile persino con uno sbandamento di 90 gradi.
Il costruttore precisa inoltre che la zavorra a poppa non ha compromesso il baricentro dell'imbarcazione e che tutte le aperture erano dotate di chiusure stagne regolabili a distanza. Le porte potevano causare allagamenti solo se lasciate aperte con sbandamenti superiori a 30 gradi, quindi non rappresentavano un difetto progettuale ma semmai operativo.
The Italian Sea Group procederà dunque legalmente per il danno d'immagine arrecato al brand Perini Navi, "finora simbolo di perfezione tecnologica e massima espressione della nautica italiana nel mondo", ribadendo "l'inaffondabilità del sailing yacht Bayesian, se condotto correttamente".
Nel frattempo le indagini della Procura di Termini Imerese sulle cause del naufragio sono ancora in corso.