aprile2025
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Riforma dei porti:
approvato il Decreto


21-01-2016

Il Consiglio dei ministri il 20 gennaio ha dato il via alle norme per la riorganizzazione del sistema portuale italiano: ridotte le Autorità Portuali e avviato il riordino delle attività doganali.

Riforma dei porti:
approvato il Decreto

Il sistema portuale italiano imbocca una nuova rotta. Il 20  gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo per la “riorganizzazione e semplificazione delle autorità portuali”. Il pacchetto di norme ha l'obiettivo di mettere ordine nella gestione dei porti italiani che oggi hanno perso di competitività rispetto agli scali europei e mediterranei a causa dei troppi enti coinvolti, delle pastoie burocratiche e della concorrenza interna. Tra le misure più importanti, e certamente la più “rivoluzionaria” per la forte resistenza incontrata, c'è la riduzione delle 23 Autorità Portuali che verranno, tramite accorpamenti, trasformate in 15 Autorità di Sistema Portuale. Uno snellimento che coinvolge anche gli organi di governance, con una drastica diminuzione dei membri dei comitati portuali, che dagli attuali 336 passeranno a circa 70.

Importanti provvedimenti poi sono stati disposti per quanto concerne la gestione delle dogane. La nuova normativa prevede l'instaurazione dello sportello unico doganale e lo sportello unico di controllo, che avranno la funzione di gestire il transito di merci e passeggeri, attività che fino a ieri avveniva tramite 113 procedimenti amministrativi svolti da 23 enti differenti. Inoltre è stato istituito uno sportello unico amministrativo che si occuperà della documentazione e delle autorizzazioni non di carattere commerciale e industriale.

Queste le 15 Autorità di Sistema Portuale istituite con la nuova legge.

1) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale: Genova (sede), Savona, Vado Ligure;
2) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale: La Spezia (sede) e Marina di Carrara;
3) Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale: Livorno (sede), Piombino, Portoferraio e Rio Marina;
4) Autorità di Sistema Mar Tirreno Centro-Settentrionale: Civitavecchia (sede), Fiumicino e Gaeta;
5) Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale: Napoli (sede), Salerno e Castellamare di Stabia;
6) Autorità di Sistema Portuale dello Stretto: Gioia Tauro (sede), Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Messina, Milazzo e Tremestieri;
7) Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna: Cagliari (sede), Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme, e Santa Teresa di Gallura (solo banchina commerciale);
8) Autorità di Sistema del Mare di Sicilia Occidentale: Palermo (sede), Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani ;
9) Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale: Catania (sede) e Augusta;
10) Autorità di Sistema del Mare Adriatico Meridionale: Bari (sede), Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli;
11) Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio: Taranto (sede);
12) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale: Ancona (sede), Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica), Ortona;
13) Autorità di Sistema Mare Adriatico Centro-Settentrionale: Ravenna (sede);
14) Autorità di Sistema del Mare Adriatico Settentrionale Venezia (sede) e Chioggia;
15) Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Trieste (sede).

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