aprile2025
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Vendée Globe la regata più estrema


11-11-2004

Partiti 20 solitari il 7 novembre da Les Sables d'Olonne, porto in Atlantico del Nord Ovest della Francia. Li attende un giro del mondo a vela senza scalo né senza assistenza. Ci sono alcuni veterani del giro, molti debuttanti e due donne.

Vendée Globe la regata più estrema
Ci sono competizioni veliche che oltre a essere imprese sportive assumono i connotati di avventure estreme dove la sfida ha il sapore d'altri tempi. Il Vendée Globe, il giro del mondo in solitario, senza scalo né assistenza, è di certo una di queste. Non a caso è chiamato l'Everest della vela. E a questa montagna di acqua che si estende per 24.000 miglia lungo i tre oceani del pianeta, il 7 novembre ventitré navigatori provano a dare la scalata partendo dal porto di Les Sables d'Olonne, a Nord Ovest della costa francese. Com'è nata la regata. È una regata arrivata alla quinta edizione, che dal 1989 si disputa ogni quattro anni, ma ha origine molto tempo prima. Precisamente nel 1968, quando il quotidiano inglese Sunday Times lanciò una sfida originale: mise in palio un trofeo, il Golden Globe, per il primo navigatore solitario che fosse riuscito a effettuare il giro del mondo in solitario senza scalo e 5.000 sterline per chi lo avesse fatto più velocemente. Poche le regole da rispettare: si poteva partire da un qualsiasi porto inglese per farvi ritorno dopo avere doppiato i tre capi estremi del pianeta: Buona Speranza, Leeuwin e Horn. Furono in nove a mettersi in mare per conquistare il trofeo. A riuscirci fu l'inglese Robin Knox-Johnston su Suhaili dopo 312 giorni di navigazione. Ma il vincitore "morale" fu un altro: Bernard Moitessier. A bordo di Joshua, infatti, il navigatore francese nonostante fosse in testa alla corsa, al largo di Capo di Buona Speranza rinunciò a fama e denaro e proseguì fino all'isola di Tahiti, navigando così dieci mesi senza mai fermarsi. L'inizio di un mito. Passano vent'anni prima che l'idea di ripetere un'impresa così rischiosa prenda di nuovo forma. A organizzarla nel 1989 è uno dei fuoriclasse della vela francese: Philippe Jeantot. Tredici navigatori partecipano alla prima edizione del Vendée Globe, giro del mondo senza scalo, in solitario. A vincere è il francese Titouan Lamazou su Ecureuil Aquitaine II in poco più di 109 giorni. Gli incidenti. La seconda edizione del Vendée Globe, nel 1992, registra una tragedia ancora prima di iniziare. Lo skipper americano Mike Plant scompare in mare nel trasferimento a Les Sables d'Olonne. Tra gli iscritti c'è anche Vittorio Malingri sul Moana 60 Everlast Neil Pryde. A circa 2.000 miglia da Capo Horn, però, si spezza il timone del suo scafo e l'italiano è costretto ad abbandonare la gara. Proseguirà fino a Tahiti dando prova di grande abilità marinara. La prova è funestata anche da un'altra tragedia: la morte in mare del monegasco Nigel Burgess. Anche nel 1996 il Vendée Globe non smentisce la sua fama di regata estrema.Tra incidenti e abbandoni termineranno la gara in 6 su 16. Raphael Dinelli, Thierry Dubois e l'inglese Tony Bullimore, naufraghi, vengono recuperati in extremis. Il canadese Gerry Roufs, invece, scompare nell'oceano Pacifico. Molte le polemiche sulla sicurezza degli scafi e sull'efficacia dei soccorsi. A vincere è Christophe Auguin in 105 giorni e 20 ore. La navigatrice francese Catherine Chaboud, sesta all'arrivo, diventa la prima donna a compiere in regata un giro del mondo in solitario senza scalo. Le polemiche sulla sicurezza condizionano l'edizione del 2000. Le barche iscritte devono essere inaffondabili e autoraddrizzanti. Inoltre gli skipper non possono scendere oltre i 57 gradi di latitudine Sud. Bianchetti e De Gregorio. Partecipano anche due italiani: Simone Bianchetti sul 60 piedi Aquarelle.com e Pasquale De Gregorio sul 50 piedi Wind. Per Bianchetti, dodicesimo all'arrivo, è un grande successo. È il primo italiano ad avere compiuto un giro del mondo in solitario senza scalo né assistenza. Più sfortunato De Gregorio partito, per problemi costruttivi, con una barca "diversa" da quella progettata. A Wind tra l'altro viene fissata la chiglia (prima basculante), appesantito il bulbo, eliminati i ballast, etc. Modifiche che condizionano il rendimento dello scafo reso ancora più problematico dalla rottura di una sartia. De Gregorio comunque dimostra una grande perizia marinaresca e seppure ultimo in classifica trova ad attenderlo a Les Sables d'Olonne una folla calorosa e anche il vincitore della regata, il francese Michel Desjoyeaux che a bordo di Prb aveva fissato il nuovo record con il tempo di 93 giorni, 3 ore e 57 minuti. Quella che parte il 7 novembre è dunque la quinta edizione del Vendée Globe. Di nuovo c'è un diverso organizzatore. La società di Philippe Jeantot che la gestiva fin dall'inizio, infatti, dopo una condanna per evasione fiscale e la liquidazione giudiziaria è stata rilevata lo scorso aprile da un consorzio di operatori che fanno capo a la Sem (Société d'Economie Mixte Vendée). Tra i 20 concorrenti ce ne sono alcuni al loro primo giro del mondo e due sono donne. Tra i veterani, Raphael Dinelli, Mike Golding, Hervé Laurent e Marc Thiercelin. Per aumentare la sicurezza quest'anno c'è solo una classe di barche: i monoscafi di 60 piedi. Soppresso anche il limite dei 57 gradi di latitudine Sud. Però la giuria si è riservata il diritto di stabilire dei "way point" obbligatori nelle istruzioni di regata. Un esile vincolo, per una delle sfide oceaniche più rischiose. fa.co.

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